fetìccio

sm. [sec. XVIII; dal francese fétiche, tramite il portoghese feitiço, risalente al latino facticíus, artificiale]. Termine introdotto dai primi colonizzatori portoghesi dell'Africa occidentale per indicare vari oggetti (immagini, amuleti, sacchetti di “medicine”, ecc.) d'uso sacrale nelle religioni indigene, e da essi assimilati ai prodotti della fattucchieria europea. Introdotto poi nella letteratura scientifica, etnologica e storico-religiosa, con l'idea di scoprire nel feticcio un tipo particolare di manifestazione religiosa attribuibile alle religioni primitive (feticismo), in seguito a questa astrazione dai fatti concreti africani, nei quali, sia pure approssimativamente, si poteva considerare il feticcio un prodotto di fattucchieria, il termine fu esteso a significare quasi tutto ciò che fosse oggetto di venerazione presso le culture primitive: idoli, pietre, alberi, animali, ecc. Con ciò si voleva documentare una “mentalità primitiva” incapace di elaborare una simbologia o comunque costrutti ideologici che rinviassero dagli oggetti materiali del culto a una realtà metafisica superordinata. Tutto ciò si è rivelato inconsistente nel progresso degli studi, e la moderna etnologia, nell'approfondire la conoscenza dei reali rapporti culturali con gli oggetti sacri, trova per questi un fondamento e una giustificazione nelle singole e particolari religioni indigene, le quali, per la loro complessità, non si possono certo far risalire genericamente a una mentalità primitiva classificabile come “feticistica”. Il termine feticcio è stato perciò ristretto a quei pochi casi in cui i manufatti sono ritenuti capaci di offrire una generica protezione (o a volte specifica: per esempio dalle malattie) mediante un rapporto cultuale diretto. La potenza del feticcio risulta dagli ingredienti di cui è composto, dalla forma, dal colore, ecc., tutti elementi che rinviano a una tradizione religiosa, o globalmente a una cultura, di cui il manufatto che chiamiamo feticcio può essere considerato quasi una sintesi. Nelle culture africane, per lo più, esso è il frutto di una seduta divinatoria: è il rimedio consigliato dall'indovino; un rimedio che serve soprattutto a reintegrare il consulente nella propria personalità, nella famiglia, nella società, nel mondo. § Il termine è entrato nel linguaggio comune per indicare, con significato fig., cosa o persona oggetto di culto fanatico o di stima e favori eccessivi.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora