flogisto

sm. [sec. XVIII; dal greco phlogistós, arso]. Ipotetico costituente (secondo una teoria chimica introdotta alla fine del sec. XVII da G. E. Stahl) di tutti i corpi combustibili che si libera da essi durante le reazioni di combustione e riduzione. Si supponeva infatti che un corpo è tanto più combustibile quanto più flogisto contiene e che perdendo flogisto i metalli si trasformano in calci, mentre aggiungendo flogisto alla calce metallica (cioè riscaldandola con carbone) si rimetallizza. Per spiegare poi che nel processo della riduzione i metalli aumentavano di peso, fu attribuito al flogisto un peso negativo. Con il flogisto si spiegavano anche i fenomeni della respirazione. La teoria del flogisto dava conto, anche se in modo non sempre chiaro e coerente, di parecchi complessi fenomeni e non ostacolò ma anzi favorì il moltiplicarsi delle esperienze e delle indagini che provocarono poi il suo rifiuto e l'affermarsi, con Lavoisier, della nuova chimica.

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