Lessico

Sf. [sec. XIX; f. di fonetico]. Studio del linguaggio articolato dal punto di vista linguistico, fisiologico, acustico, percettivo.

Linguistica

L'aspetto linguistico è proprio della fonetica detta funzionale, chiamata talvolta fonemica; in particolare si chiamava fonetica descrittiva la descrizione dei suoni di una lingua, indipendentemente dalla loro origine storica, e fonetica storica lo studio della loro evoluzione storica e del loro sviluppo nel tempo e nello spazio. Attualmente i vari aspetti della fonetica funzionale vengono compresi nel termine fonologia.

Fonetica sperimentale

Lo studio degli aspetti fisiologico, acustico e percettivo della fonetica si avvale ampiamente di apparati strumentali e pertanto costituisce l'oggetto della cosiddetta fonetica sperimentale. La fonetica sperimentale si basa su una logica organizzazione e classificazione delle unità linguistiche. Vengono dapprima correlate l'osservazione e l'analisi del fenomeno sonoro con il movimento muscolare e con la corrispondente attività nervosa, classificando i dati così ottenuti; gli stessi fenomeni vengono poi studiati sotto l'influenza di particolari condizioni. Alla base di tale studio stanno due fatti: il messaggio parlato, per l'aspetto linguistico, è una successione di unità discrete (parole, sillabe, lettere), mentre, per l'aspetto fonetico e acustico, l'attività fisiologica è continua a tutti i livelli; la relazione fra unità linguistiche e fisiologiche da una parte e gli eventi sonori dall'altra è sempre statistica: a una data unità linguistica, per esempio una parola, corrisponde una vasta gamma di comportamenti fisiologici e di caratteri sonori, sia per diversi soggetti, sia per un unico soggetto in tempi diversi e per influenze diverse. Schematicamente, si può suddividere la fonetica sperimentale in tre parti: studio della fonazione, analisi e sintesi della voce, problemi di percezione. Lo studio della fonazione ha un aspetto elettrofisiologico (rilievo dei potenziali d'azione nei muscoli della glottide, della bocca, del naso) e un aspetto riguardante l'espirazione fonatoria. Particolarmente importante è lo studio dei movimenti delle corde vocali (segnale glottico), effettuato con metodi oscilloscopici, fotografici, cinematografici, con i raggi X, con laringoscopi. Il segnale glottico può essere ricavato come segnale elettrico, ossia come segnale modulante una corrente alternata di alta frequenza e bassa intensità che attraversa la gola, fra due elettrodi appoggiati al collo, in prossimità delle corde vocali; il segnale glottico viene ottenuto mediante demodulazione. Le dimensioni del tratto vocale durante la fonazione vengono ricavate mediante i raggi X.

Analisi e sintesi dei suoni vocali

"Per il rilievo del segnale glottico, per gli oscillogrammi dei segnali glottici e vocali, per gli spettri delle vocali, per l'emissione delle vocali, per il tratto della vocale vedi grafici e disegni e schemi al lemma del 9° volume." Ogni segnale vocale è un fenomeno temporale, caratterizzato dalla sua continua evoluzione, con successione di fenomeni periodici e aperiodici (rispettivamente vocali e consonanti) "Per il rilievo del segnale glottico, per l’oscillogrammi dei segnali glottici e vocali, per lo spettro della vocale e per il tratto della vocale in sezione longitudinale vedi i grafici e disegni a pg. 21 del 10° volume." . La tecnica di analisi consiste nell'iterare il fenomeno per consentire l'analisi per successive bande di frequenza; l'iterazione è eseguita mediante registrazione magnetica in circuito chiuso, su nastro o tamburo magnetico. L'analisi vera e propria è eseguita con analizzatori a eterodina, a larghezza di banda costante, oppure proporzionale alla frequenza. Lo spettrometro acustico di più largo uso, che registra e analizza la voce, è il sonagraph. L'analisi riguarda anche la determinazione di alcuni parametri (come la frequenza fondamentale) istante per istante, con una tecnica elettronica che si basa sulla rilevazione dei passaggi a zero della fondamentale. Le tecniche di analisi della voce sono state rivoluzionate dall'avvento degli elaboratori digitali, che hanno reso possibile l'applicazione di metodi matematici assai complessi. La sintesi della voce riguarda la costruzione di macchine parlanti i cui meccanismi siano analoghi a quelli degli organi vocali. Un'emissione vocale può essere considerata come l'effetto di una sorgente sonora primaria (corde vocali) su di un sistema di trasmissione (risonatori boccali e nasali). Per ottenere il segnale glottico, si utilizzano i metodi di cinematografia ultrarapida o di modulazione in alta frequenza; per sintetizzare il tratto vocale si costruisce una linea elettrica costituita da induttanze in serie e capacità in parallelo. Si arriva così a risultati soddisfacenti per la sintesi delle vocali, parziali per la sintesi delle consonanti. Anche tali ricerche sono state rivoluzionate dall'avvento dell'elaboratore: è ora possibile la sintesi completa, partendo da programmi ricavati dall'analisi, di qualunque segnale vocale. Lo studio della percezione della voce è basato sul rilievo della variazione dei dati di percezione in funzione dei parametri della voce. Con gli elaboratori tali problemi possono essere studiati con segnali sintetici, esattamente conosciuti in tutti i loro parametri, che possono quindi essere variati in modo prestabilito per determinarne gli effetti.

U. Tagliavini, Elementi di fonetica generale, Bologna, 1962; A. Martinet, Economia dei mutamenti fonetici, Torino, 1968; B. Malmberg, Manuale di fonetica generale, Bologna, 1977; M. Negri, Appunti di fonetica articolatoria e di fonologia strutturale, Milano, 1982; G. Pelamatti, Il suono delle parole, Padova, 1989.

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