fonorivelatóre

sm. [fono-+rivelatore]. Dispositivo elettroacustico, generalmente chiamato pick-up o testina, atto alla rilevazione del segnale inciso su un disco fonografico, con trasduzione del segnale in corrente fonica. È costituito da una puntina P fissata a un opportuno supporto S e dal trasduttore T. La puntina è conica, di diamante o di zaffiro, lunga 1 mm, con estremità a calotta sferica o ellissoidale di raggio di curvatura da 10 a 20 μm; il suo asse forma con la normale al piano D del disco un angolo normalizzato di 15º. Il trasduttore, solidale all'ancora metallica A alla quale è fissata la puntina, ha la funzione di trasformare le vibrazioni della puntina in corrispondenti oscillazioni della corrente di uscita. I principali tipi di trasduttore sono: trasduttore piezoelettrico, che può essere a cristallo (sale di Seignette) o ceramico (titanato di bario), nel quale l'inflessione variabile dell'elemento sensibile, costituito da due lamine, viene trasformata in differenza di potenziale variabile fra le facce parallele dell'elemento; trasduttore magnetico, che può essere dei seguenti tre tipi: a riluttanza variabile, in cui la puntina fa vibrare un'ancora A mobile nel campo magnetico di un magnete M in modo che si produca una forza elettromotrice ai capi di due bobine B in serie, avvolte attorno ai poli del magnete; a bobina mobile, in cui la puntina P fa vibrare il supporto di una bobina B mobile nel campo magnetico di un magnete M in modo che si produca una forza elettromotrice ai capi della bobina; trasduttore magnetodinamico, in cui la puntina fa muovere di moto rotatorio oscillante un cilindro C di materiale ceramico magnetico fra le estremità di una staffa di ferro, ferma, sulla quale sono avvolte due bobine B in serie; ai capi di queste si crea una forza elettromotrice variabile. I fonorivelatori piezoelettrici sono più sensibili ma meno fedeli dei fonorivelatori magnetici.

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