Lessico

sf. [sec. XIV; latino formīca]. Nome degli Insetti Imenotteri della famiglia Formicidi comprendente oltre seimila specie. In senso fig., è frequente come termine di similitudine sia per la sua piccolezza sia per la sua previdenza: mangiare quanto una formica, risparmiare come la formica; avere il cervello di formica, essere sciocco; andare a passi di formica, camminare lentamente. Popolare, formicolio, intorpidimento di una parte del corpo: avere, sentire le formiche nelle gambe; al pl., gruppo di piccolissimi scogli a fior di acqua, dove si frange l'onda.

Zoologia: generalità

Le formiche hanno il corpo di dimensioni da piccole a grandi, capo ben sviluppato, con robuste mandibole e antenne estremamente versatili come organi sensoriali e di comunicazione. Nel torace si nota la fusione con il primo segmento dell'addome; una porzione corporea sottilissima, costituita da 1-2 segmenti (peziolo), serve da collegamento con il resto dell'addome, cui viene dato il nome di gastros. L'addome può recare un pungiglione collegato con una struttura ghiandolare che produce acido formico; quando il pungiglione è assente, tale secrezione viene semplicemente spruzzata anziché inoculata. Negli individui sessuati sono quasi sempre presenti le ali.

Zoologia: classificazione

Fra le numerosissime specie di formiche ci si limiterà a citarne alcune fra le più interessanti. La formica rossa (Formica rufa), comune in Italia, costruisce nei boschi di conifere grossi nidi a forma di monticello (gli acervi), utilizzando a tale scopo gli aghi delle piante; priva di pungiglione, si serve come arma di difesa e di offesa del robusto apparato boccale, nonché di un secreto tossico che spruzza a notevole distanza. Si rende estremamente utile distruggendo un numero enorme di insetti dannosi. La formica amazzone (Polyergus rufescens), presente anche nel nostro Paese, ha le operaie munite di mandibole così modificate e sviluppate da essere in grado soltanto di svolgere funzioni di offesa e difesa; di qui la necessità di “rapire” periodicamente operaie di altre specie, per approfittare dei loro servigi. Variamente dannosa è la formica argentina (Iridomyrmex humilis), presente anche in Italia, che distrugge sostanze commestibili di ogni tipo; frequenta materiali in decomposizione e quindi può diffondere germi patogeni; dà protezione a insetti dannosi, quali gli afidi, per suggere il liquido zuccherino da essi secreto. Alcune operaie della formica da miele (Myrmecocistus melliger), nordamericana, trasformano il proprio addome in una sorta di enorme otre rigonfio di un liquido zuccherino, fungendo così da riserva alimentare per le loro compagne. La formica mietitrice (Messor barbarus) è un'accanita raccoglitrice di semi, che poi accumula nel proprio nido. Le diverse specie di formiche parasole (genere Atta) costruiscono con brandelli di foglie, opportunamente manipolati, delle specie di lettiere su cui si sviluppa il micelio di un fungo, che poi verrà utilizzato come cibo dall'insetto. Utile è la formica visitatrice (Eciton hamatum), in quanto le sue immense schiere fanno razzia di insetti dannosi di ogni tipo, senza per altro attaccare i vertebrati, come è invece nel caso delle terribili formiche scacciatrici del genere Anomma. Le formiche del genere Oecophylla costruiscono il nido sugli alberi utilizzando frammenti di foglia che cuciono insieme facendo uso del materiale sericeo che costituisce il bozzolo dei loro stadi larvali. Tra gli altri generi principali: Camponotus, Pseudomyrma, Lasius, Myrmica.

Etologia

Tipica delle formiche è la costituzione di società caratterizzate dalla presenza di caste diverse: maschi, per lo più alati; femmine fertili, originariamente fornite di ali che poi vanno perse; femmine sterili, od operaie, sempre prive di ali, le quali possono dare luogo a sottocaste, in particolare a quella delle operaie propriamente dette e a quella dei soldati. La fecondazione della femmina, a opera di uno o più maschi, avviene durante il volo nuziale oppure nel nido. Perse le ali, la femmina comincia la deposizione delle uova, iniziando così una nuova società che può in seguito risultare costituita da numerosissimi individui. Si hanno due tipi fondamentali di fondazione di una società: indipendente e dipendente. Nella fondazione indipendente il caso più comune è quello di un'unica femmina fecondata (monoginia) che depone le uova e poi nutre le larve che ne fuoriescono e se stessa con il cibo che va a ricercare all'esterno, oppure, nel caso in cui non esca più dal nido, consumando i propri tessuti di riserva e usando come alimento una parte delle sue uova e delle sue larve. Assai meno comune è il caso in cui più femmine fecondate (poliginia) iniziano insieme la deposizione. Anche in tal caso, però, in un secondo tempo resta nel nido un'unica femmina, o perché le altre muoiono, oppure perché gruppi di operaie si allontanano portando con sé altrettante femmine. Da notare che, in taluni casi di sciamatura, sono le operaie a trasformarsi in femmine feconde, potendo così fondare una nuova società. Anche la fondazione dipendente ammette due modalità. In una, la femmina feconda penetra nel nido di un'altra specie e, dopo avere eventualmente eliminato le operaie che le sbarrano il cammino, depone le uova, lasciando le larve che ne nasceranno alle cure della specie ospitante. L'altra modalità comporta la penetrazione della regina nel nido della specie ospitante; l'uccisione, da parte sua, della legittima regina e, quindi, una sorta di adozione dell'intrusa da parte delle operaie della specie ospitante, che vengono così ridotte in uno stato di schiavitù. Per quanto si riferisce al nido delle formiche (formicaio), questo è scavato il più delle volte nel suolo e comprende camere di varie forme e dimensioni, gallerie, una o più aperture. Vi sono però anche nidi ospitati nelle fessure delle rocce e delle piante, oppure costruiti con materiali cellulosici o sericei, variamente combinati con foglie e altri materiali, sia in terra sia in cavità e sugli alberi. Il cibo degli adulti comprende liquidi organici svariatissimi, specie se ricchi di sostanze zuccherine, materiali animali e vegetali di ogni tipo, semi, foglie, animaletti , funghi, questi ultimi talvolta coltivati dalla formica stessa su un substrato vegetale in decomposizione.

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