fosfòro

sm. [dal greco phōsphóros]. Materiale ottenuto artificialmente con costituenti e ciclo di lavorazione atti a conferirgli particolari proprietà di luminescenza, in particolare di fluorescenza. Generalmente un fosforo è costituito da una sostanza base cristallina, contenente vari elementi della medesima valenza (per esempio, elementi monovalenti come sodio e potassio, o trivalenti come boro e alluminio) e da un attivatore, diluito nel reticolo cristallinoe senza costituire cristallo a sé, che è un'impurità contenente un metallo (rame, argento, oro, titanio, piombo, cromo) combinato con elementi non metallici (cloro, bromo, fosforo). Le principali proprietà dei fosfori sono le proprietà spettroscopiche (distribuzione spettrale della luminescenza), l'efficienza (rapporto fra l'energia luminosa emessa come luce di luminescenza e l'energia assorbita dalla radiazione primaria), il rendimento quantico (rapporto fra i quanti emessi e i quanti primari), la legge di decadimento della luce di luminescenza, la relazione fra luminescenza e temperatura (ossia in particolare la temperatura, variabile con il tipo di fosforo, alla quale cessa la luminescenza). I fosfori vengono studiati e realizzati in vario modo secondo lo scopo cui sono destinati; le loro applicazioni più comuni si hanno nella fabbricazione di vernici fluorescenti, nel rivestimento degli schermi di oscilloscopi e cinescopi, delle pareti di lampade fluorescenti, ecc.

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