fosfatasi

sf. [sec. XX; da fosfato+-asi]. Gruppo di enzimi che provocano l'idrolisi degli esteri fosforici, sia alifatici sia aromatici; sono contenuti praticamente in tutti i tessuti animali. In base al valore ottimale di pH della loro azione idrolitica si possono distinguere quattro tipi di fosfatasi: la fosfatasi alcalina, con attività ottimale a pH 9, presente nel plasma e in numerosi tessuti (ossa, rene, intestino, ghiandola mammaria, milza, polmone, leucociti): la fosfatasi acida, attiva a pH 6, presente negli eritrociti: la fosfatasi acida, attiva a pH 5, presente nella milza, nel fegato, nel pancreas; la fosfatasi acida, attiva a pH 3, presente nella prostata. In medicina ha notevole importanza diagnostica la valutazione della fosfatasi alcalina e della fosfatasi acida nel siero. La fosfatasi alcalina del siero deriva in gran parte dalle ossa, nelle quali è prodotta in forti quantità dagli osteoblasti attivi. Aumento di fosfatasi alcalina si ha in diverse malattie: osteomalacia, rachitismo, iperparatiroidismo, malattia di Paget, osteopetrosi, nonché durante il processo di guarigione delle fratture ossee, nell'ittero epatocellulare e da ostruzione. La fosfatasi acida del plasma deriva in gran parte dal fegato, dalla milza e dalla prostata. La sua valutazione ha notevole importanza diagnostica nei tumori avanzati della prostata.

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