Descrizione generale

sm. [sec. XIX; franco2+ bollo1]. Carta-valore emessa dallo Stato allo scopo di attestare il pagamento della tassa dovuta per il trasporto e il recapito della corrispondenza e di altri oggetti postali. Per facilitarne l'applicazione su questi ultimi, i francobolli generalmente recano al verso un sottile strato di gomma, alla presenza del quale si deve la denominazione di francobolli adesivi.

Cenni storici

I primi francobolli adesivi sono stati emessi in Gran Bretagna il 6 maggio 1840 nel quadro della riforma generale del servizio postale proposta da Rowland Hill: il francobollo da 1 penny fu stampato in nero (black penny), quello da 2 pence in azzurro, entrambi con l'effigie della regina Vittoria. Il francobollo ebbe rapidamente successo e nel giro di un decennio si diffuse in gran parte del mondo. Nel 1843 fu adottato dal Brasile e dai cantoni svizzeri di Zurigo e di Ginevra, nel 1845 dal cantone di Basilea, nel 1847 dagli Stati Uniti d'America e dall'isola di Mauritius; Francia, Belgio e Baviera emisero i loro primi francobolli nel 1849. Nel 1850 il francobollo fu adottato da numerosi Stati, fra i quali la Spagna, l'Austria, alcuni possedimenti inglesi in Australia, la Prussia e il Lombardo-Veneto, primo fra gli Stati preunitari italiani. L'esempio del Lombardo-Veneto fu seguito nel 1851 dal Regno di Sardegna e dal Granducato di Toscana.

Funzioni particolari

Il francobollo è stato ideato e si è diffuso per assolvere una precisa funzione postale e sono occorsi alcuni decenni perché le amministrazioni postali si rendessero conto del valore propagandistico di questa piccola carta-valore. Si dovette giungere alla fine del sec. XIX perché fossero emesse le prime importanti serie di francobolli commemorativi (si ricordano quelle emesse negli Stati Uniti d'America per commemorare il quarto centenario della scoperta dell'America e la serie emessa in occasione della mostra Trans-Mississippi, svoltasi a Omaha nel 1898). Solo nel sec. XX, però, e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la funzione propagandistica del francobollo è stata messa a frutto su larga scala da quasi tutti gli Stati del mondo. Le esigenze del servizio postale suggerirono assai presto l'emissione di francobolli speciali per alcuni servizi (francobolli per giornali, francobolli di servizio, destinati a organizzazioni statali, francobolli per i servizi telegrafici e telefonici, francobolli per pacchi, francobolli per gli espressi, per la posta pneumatica, per la posta aerea, per la franchigia militare). In Italia sono stati emessi anche francobolli pubblicitari e, nel corso della II guerra mondiale, francobolli di propaganda bellica.

Difetti ed errori di stampa

I francobolli sono carte-valori dello Stato e pertanto la loro fabbricazione è soggetta a tutte le cautele che la produzione di carte-valori richiede. Fin dalle prime emissioni sono stati posti in atto tutti gli accorgimenti tecnici intesi a rendere più difficili le imitazioni: in Italia,per esempio, la prima serie di francobolli, stampata con procedimento tipografico dalla ditta inglese Thomas De la Rue, opponeva ai falsari gli ostacoli costituiti dalla carta filigranata, dalla finezza della stampa e dalla presenza di un fondo di sicurezza. Un'efficace protezione contro le falsificazioni si ebbe anche con l'adozione della perforazione dei fogli, che facilitava la separazione dei francobolli, che prima richiedeva l'uso delle forbici. I procedimenti adottati nelle varie fasi della produzione dei francobolli possono dare luogo a imperfezioni. I francobolli che presentano difetti di lavorazione sono scartati durante le operazioni di controllo della produzione e avviati alla distruzione; solo i francobolli difettosi che sfuggono ai controlli vengono posti in vendita. Tali francobolli, ai quali si dà il nome di errori o di varietà, secondo il tipo di anomalia che presentano, sono generalmente rari e ricercati dai collezionisti. Classici e, in alcuni casi, rarissimi sono gli errori di colore. Nel caso di francobolli stampati per mezzo di composizioni costituite da matrici isolate, gli errori di colore sono dovuti al casuale inserimento della matrice di un valore nella composizione destinata alla stampa di un altro valore, per il quale è previsto un colore diverso. Ne consegue che in ogni foglio si viene a trovare un francobollo stampato nel colore attribuito a un altro valore. Un altro errore tipico dei francobolli ottenuti da composizioni di matrici isolate è il cosiddetto tête-bêche, o coppia invertita. Questo errore si verifica quando una matrice viene inserita capovolta rispetto alle altre nella composizione. Agli errori che dipendono dall'allestimento della composizione e delle tavole per la stampa, sono da aggiungere quelli commessi nel corso della stampa stessa. Tipici sono la doppia stampa e la stampa recto-verso (sulle due facce) che si verificano quando un foglio è sottoposto per due volte alla stampa. La filigrana capovolta è un errore poco appariscente; esso si verifica quando il foglio viene presentato capovolto alla stampa. Non sono comunque da considerare errori, in senso filatelico, i cosiddetti “francobolli sbagliati”, poiché gli sbagli che in essi figurano non dipendono dalle varie fasi della lavorazione, ma sono presenti già nel bozzetto originale e interessano pertanto tutta la tiratura. Agli errori propriamente detti si deve aggiungere un gran numero di varietà che sono distinte in costanti e occasionali; le prime dipendono generalmente da difetti prodottisi durante l'allestimento o durante l'uso delle tavole o dei cilindri per la stampa, le seconde da cause accidentali: difetti di inchiostrazione che causano stampe evanescenti o addirittura l'omissione della stampa di un colore, interposizione di corpi estranei, omissione totale o parziale della dentellatura o spostamenti di essa, dentellature di ampiezza diversa da quella prevista. Le varietà occasionali sono talvolta molto vistose e perciò sono ricercate dai collezionisti.

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