frate

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sm. [sec. XIII; latino frater, fratello].

1) Antico e letterario, fratello: “Rivolto al suo fratel carnale...: frate, disse, mi vendica d'un uom così bestiale” (Parini). Per estensione, appellativo, tipico del linguaggio francescano, dato a cose o animali intesi come creature di Dio: “Giubila, frate corpo, e dammi perdonanza” (D'Annunzio).

2) Religioso che appartiene a un ordine monastico e ne segue la regola: frati minori; frati predicatori; frati minimi; frate laico (o converso), che non ha ricevuto gli ordini, ma ha professato i voti ed è addetto ai servizi del convento. Fig.: nelle loc., va' a farti frate!, va' al diavolo; fare il frate, vivere isolato, anche astenersi dai piaceri sessuali; star coi frati e zappar l'orto, sottomettersi ai voleri altrui.

3) Con riferimento alla forma del cappuccio del frate: A) sorta di embrice a forma di finestrella, costruito sui tetti per dar luce alla soffitta. B) Baco da seta che fa sulla stuoia un bozzolo difettoso.

4) Con riferimento al colore talora sbiadito delle tonache fratesche, in tipografia, parte di uno stampato rimasta bianca per cause varie.

5) Toscano, specialmente al pl., sorta di ciambelle fritte.