fuoriuscitismo

sm. [sec. XX; da fuoriuscito]. Attività politica svolta all'estero dai fuoriusciti, contro il governo o le istituzioni del Paese da cui sono esuli.§ In particolare, il movimento degli esuli politici durante il ventennio fascista. Iniziato intorno al 1922, in seguito alle persecuzioni squadriste, si intensificò tra il 1925 e il 1930, quando buona parte degli esponenti politici antifascisti dovette espatriare. La prima azione concreta del fuoriuscitismo, condotta per di più con una linea comune, ci fu nel 1936, durante la guerra civile in Spagna.

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