glòssa o glòtta

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Cenni storici

sf. [sec. XIII; dal greco glõssa o glõtta, lingua, espressione, dizione]. I Greci chiamarono glossa le parole antiquate o rare, di origine dialettale o straniera, che, essendo di difficile interpretazione, richiedevano delle note esplicative, alle quali fu successivamente esteso il nome di glosse. Quest'uso si diffuse anche presso i Latini e continuò durante tutto il Medioevo; di questo periodo si conservano numerosi manoscritti che portano annotazioni (glossema) sia sopra la parola da spiegare (glosse interlineari) sia nello spazio a margine (glosse marginali). Per fini essenzialmente scolastici si fecero raccolte di questi vocaboli difficili (lemmata) con a fianco le relative spiegazioni (interpretamenta) con riferimento a una singola opera o a un singolo autore, o anche di proporzioni più vaste; a queste raccolte si diede il nome di glossari. Uno di questi glossari latini, che dalla prima parola glossata prende il nome di Abrogans, è stato tradotto nel sec. VIII in dialetto bavarese e costituisce il primo documento letterario scritto in lingua tedesca (ca. 760). La maggior parte dei più antichi testi della letteratura tedesca e inglese è costituita da glosse interlineari, continue o isolate, che traducevano la sottostante parola latina, o da glossari latino-tedeschi e latino-anglosassoni.

Glosse per i testi giuridici e biblici

In particolarte, si intendono per glosse le annotazioni (sia interlineari sia marginali) ai testi giuridici e biblici. Nel Medioevo la Scuola di Bologna fu celebre nella glossa al diritto giustinianeo sia per ricondurre il testo alla sua genuinità originaria sia per fornirlo di un'interpretazione che lo adeguasse alle nuove esigenze giuridiche. Sempre nel Medioevo fu introdotto da Anselmo di Laon e dalla sua scuola (sec. XII) l'uso di mettere glosse al testo biblico e si ebbe una glossa che a ogni versetto esponeva il testo, scioglieva le difficoltà del senso letterale e accennava a problemi esegetici e all'interpretazione allegorica. Si distinsero come glossatori della Bibbia Gilbert de la Porrée, Pietro Cantore, Pietro Lombardo e Stefano Langton (Magna glossatura). Nel sec. XIII la glossa si mutò in esposizione strettamente legata ai problemi teologici.

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