glucurònico

agg. [da gluco-+uronico]. Acido glucuronico, composto organico naturale, di formula C6H₁0O7, che si forma per ossidazione del gruppo ossi-metilenico terminale del glucosio a gruppo carbossilico. È un costituente della molecola di glicoproteine, saponine, gomme, polisaccaridi, ecc. Nei tessuti dei Mammiferi la trasformazione del glucosio in acido glucuronico rappresenta una via secondaria del metabolismo ossidativo dei carboidrati. L'acido glucuronico costituisce, d'altra parte, il precursore metabolico dell'acido ascorbico (vitamina C) nella maggior parte degli animali, a eccezione dell'uomo, della scimmia e della cavia, che non potendo sintetizzare la vitamina C devono necessariamente assumerla con gli alimenti. Nell'uomo l'importanza dell'acido glucuronico è dovuta soprattutto al suo intervento nei processi di detossicazione. Tale composto, infatti, in presenza dell'enzima UDP-glucuroniltransferasi, ha la tendenza a combinarsi con numerose sostanze tossiche endogene o introdotte dall'esterno, trasformandole in glucoronidi fortemente idrosolubili, che vengono rapidamente eliminati per via renale. Subiscono la coniugazione glucuronica vari ormoni (estrogeni, androgeni, progesterone), alcune sostanze azotate che si formano nel corso dei processi putrefattivi intestinali (indolo, scatolo), farmaci quali la canfora, il cloramfenicolo, il mentolo, la morfina, i sulfamidici. La bilirubina viene escreta nella bile solo dopo coniugazione con acido glucuronico a livello del fegato: la mancata coniugazione di tale pigmento biliare si accompagna a iperbilirubinemia e ittero. Ciò può verificarsi nel neonato immaturo, per carenza della UDP-glucuroniltransferasi oppure per deficit congenito di tale enzima. L'acido glucuronico viene talora adoperato in terapia come antiartritico e come epatoprotettore.

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