grìglia

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sf. [sec. XIX; dal francese grille].

1) Gratella, graticola per cuocere carni, pesce, usata specialmente nella loc. alla griglia: filetto alla griglia, orata alla griglia. La caratteristica di questo sistema di cottura, in cui i cibi sono esposti al fuoco, meglio se di legna, sta nel fatto che il primo urto di calore produce una pellicola protettiva che impedisce ai succhi interni di uscire.

2) Parte dei focolari a combustibile solido, avente la funzione di sostenere il combustibile stesso e di offrire un passaggio all'aria comburente.

3) Nell'industria mineraria, parte essenziale di un vaglio costituita da barre di acciaio affiancate, fisse o mobili, o da una grata o da tela metallica che consente la classificazione di grani o pezzi di minerale.

4) Nell'industria tessile, parte degli apritoi e dei battitoi composta da tante sbarre triangolari di ferro che concorre alla sfioccatura del cotone e della lana.

5) Nei tubi a vuoto, elettrodo che consente di controllare la corrente anodica indipendentemente dalla tensione anodica e con maggior efficacia di quest'ultima: da questa possibilità dipende la proprietà di amplificazione dei tubi con griglia. Nelle strutture a simmetria cilindrica, la griglia è realizzata da un sottile filo avvolto a spirale nello spazio compreso tra l'anodo e il catodo. Vi sono tubi con più griglie: nel triodo si ha solo la griglia controllo, nel tetrodo oltre a questa anche la griglia schermo e nel pentodo l'ulteriore griglia soppressore. Il circuito con griglie a massa è una configurazione di amplificatore a bassa impedenza di ingresso e larga banda intrinseca.