idrologìa

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sf. [sec. XVIII; idro-+-logia]. Scienza che si occupa delle acque sulla Terra, studiandone le caratteristiche chimico-fisiche, la distribuzione nello spazio e nel tempo, il comportamento dinamico e le relazioni con l'ambiente durante tutte le fasi del complesso ciclo di scambi tra oceano, atmosfera e ritorno all'oceano o direttamente o previo scorrimento superficiale delle acque sulle terre emerse o loro penetrazione e circolazione nel sottosuolo (ciclo idrologico o ciclo dell'acqua). L'idrologia si integra con altre discipline facenti parte delle scienze della Terra, come geologia, meteorologia, oceanografia, geochimica, ecc. In senso stretto il campo d'indagine dell'idrologia riguarda lo studio delle acque tra la loro precipitazione sulle terre emerse e il deflusso negli oceani, ossia si occupa delle acque continentali, in quanto lo studio delle acque marine è di competenza dell'oceanografia, mentre quello dei diversi aspetti dell'acqua nell'atmosfera (acque meteoriche) rientra nel campo della meteorologia. Solitamente inoltre si distingue l'idrologia relativa alle acque superficiali (idrografia) da quella che riguarda le acque sotterranee (geoidrologia). Lo studio delle acque superficiali non concerne esclusivamente i corsi d'acqua, ma anche i bacini lacustri (limnologia), i ghiacciai (glaciologia) e inoltre le bonifiche e le irrigazioni. Tra i compiti fondamentali dell'idrologia rientrano lo studio dei metodi atti a consentire un'efficace e pratica determinazione quantitativa delle grandezze relative al bilancio idrologico, l'interpretazione dei dati e la formulazione di principi e leggi concernenti la dinamica e il lavoro delle acque attive nel ciclo idrologico. L'idrologia applicata si prefigge il compito di fornire i dati necessari con la determinazione dell'intensità e della distribuzione delle precipitazioni meteoriche, dei valori di deflusso dei corsi d'acqua in base a controlli sistematici e continui in sezioni fluviali caratteristiche e conseguentemente del loro regime, del tasso di evaporazione relativo a laghi e bacini artificiali, dell'assorbimento delle acque nel sottosuolo, ecc. Disponendo di dati significativi è possibile, col ricorso a modelli matematici e a calcolatori analogici, ricostruire le modalità di scorrimento delle acque e quindi prevedere le conseguenze di eventuali interventi operati dall'uomo. I risultati così ottenuti possono venir confrontati con quelli desunti dalla sperimentazione diretta su modelli fisici in scala opportunamente ridotta, i quali hanno bisogno però, per risultare efficaci, che tutti i dati topografici necessari siano disponibili e precisi. L'acqua è un bene oltremodo prezioso e l'uomo ha tutto l'interesse a cercare di conoscere a fondo l'andamento del ciclo idrologico e di valutare il potenziale idrico disponibile attraverso l'esame del bilancio idrologico; questo esprime le relazioni tra l'afflusso meteorico in un certo bacino e la quantità di acqua che ne esce per deflusso ed evaporazione. Il bilancio idrologico delle terre emerse è determinabile dalla somma dei vari bilanci idrologici parziali, mentre a riguardo del bilancio idrologico globale, anche se si stima che il totale delle precipitazioni sia eguagliato dalle perdite per evaporazione, non è possibile al momento valutare con precisione l'entità delle precipitazioni e dell'evaporazione sugli oceani.

Bibliografia

D. Tonini, Elementi di idrografia e idrologia, Venezia, 1959; K. Thomson, Water: Miracle of Nature, New York, 1962; W. T. Chow, Handbook of Applied Hydrology, New York, 1965; U. Moisello, Grandezze e fenomeni idrologici, Pavia, 1985.

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