imputazióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino tardo imputatío-ōnis, da imputātus, imputato].

1) L'attribuire a qualcuno o qualche cosa una colpa, una responsabilità; in particolare, l'accusare qualcuno di un atto illegale o criminoso; per estensione, accusa, biasimo: “l'imputazione, che mi date, di simulatore” (Galilei).

2) Nel linguaggio economico e in contabilità, l'attribuzione di spese a determinati prodotti: imputazione delle spese.

Diritto

Forma l'oggetto del processo penale e consiste nell'attribuzione a una persona di un fatto costituente reato. Perché l'imputazione sia tecnicamente valida, occorre che siano indicati nell'atto relativo la descrizione dei fatti attribuiti all'imputato e, almeno, l'indicazione degli articoli di legge che si assumono violati. Mentre nel corso del procedimento penale i fatti, così come delineati nell'imputazione, debbono rimanere fermi, la qualificazione giuridica degli stessi potrà variare, essendo il giudice sovrano di valutare diversamente una determinata fattispecie. Una volta emanato il provvedimento di rinvio a giudizio, però, l'imputazione deve rimanere ferma e immutabile, essendo precluso al giudice di statuire su un fatto essenzialmente diverso o su una fattispecie più grave (per esempio: omicidio volontario anziché colposo) di quella per cui l'imputato è stato chiamato in giudizio. Non è esclusa invece nel dibattimento la possibilità di riduzione dell'imputazione in altra più ristretta (degradazione dell'imputazione).

Economia

Nel procedimento volto a determinare il costo di produzione o di distribuzione di un prodotto si ha l'imputazione diretta, quando si possono attribuire a ciascun prodotto i singoli costi specificamente sostenuti così come risultano dalle rilevazioni fatte; indiretta, quando si tratta di suddividere un costo generale, riguardante la totalità dei prodotti, per la cui ripartizione dovrà esser fatta una divisione dei costi nel tempo e per settori produttivi. In particolare, secondo la teoria dell'imputazione, il valore dei mezzi di produzione deriva dal valore dei beni di consumo (o beni di primo grado) e questo, a sua volta, va attribuito ai singoli fattori produttivi in proporzione al contributo dato alla produzione. La teoria si deve alla scuola austriaca; C. Menger ne pose le basi e i suoi allievi E. Böhm Bawerk e F. V. Wieser ne approfondirono l'aspetto economico e sociale.

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