instrumentum domesticum

loc. latina. Nei reperti archeologici, l'insieme degli oggetti e delle suppellettili di uso domestico. Anche le iscrizioni (bolli, timbri, sigle di proprietà, marchi di fabbrica, ecc.) che si trovano su tali oggetti. Fra i tipi più diversi – dall'iscrizione incisa su un oggetto prezioso a quella che dal collare di uno schiavo ammoniva: Tene me quia fugi!; dal nome di un soldato inciso su un elmo al suggello di un oculista – particolarmente importanti sono i marchi di fabbrica che si trovano sulle tegole, sui mattoni, sui vasi, sulle anfore, sulle fistole (tubi di piombo delle condutture), in quanto ci permettono di stabilire (e spesso manca ogni altra fonte) la proprietà e il luogo di una certa produzione, la sua consistenza economica, l'ampiezza della sua zona di influenza e della diffusione di certi prodotti. Possono esser compresi nell'instrumentum domesticum le sortes (frasi con oracoli su laminette, bastoncini, ecc.) e le tabellae defixionis (tavolette cui si affidavano maledizioni e formule magiche atte a provocare la morte dei nemici).

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