intèrprete

Indice

Lessico

(lett. o regionale intèrpetre), sm. e f. [sec. XIV; dal latino interpres-prĕtis].

1) Chi interpreta, chi chiarisce ed espone il contenuto di un testo, il significato oscuro di qualche cosa; commentatore: un grande interprete di Dante.

2) Chi, conoscendo più lingue, fa, per lo più per professione, da intermediario tra persone che parlano lingue diverse, traducendo oralmente i discorsi dell'una nella lingua dell'altra: servire, fare da interprete; è interprete all'ambasciata. Per estensione, chi esprime a qualcuno sentimenti o desideri altrui: fatti interprete presso di lui della mia simpatia. § Nel diritto processuale, per l'ascolto di persone che non conoscono la lingua italiana o per la traduzione di atti ufficiali da lingue straniere, il giudice deve nominare un interprete o un traduttore. Prima di esercitare le funzioni affidate loro, questi prestano dinanzi al giudice il giuramento di adempiere fedelmente al loro ufficio. L'interpretazione mendace comporta la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e l'interdizione dalla professione.

3) Attore che interpreta una parte: l'interprete principale del film; un ammirato interprete di Otello. Musicista, cantante, direttore d'orchestra che esegue un brano musicale: un eccezionale interprete di Bach. § Nel diritto d'autore, agli interpreti di opere drammatiche, letterarie o musicali, anche se di pubblico dominio e indipendentemente dalle retribuzioni loro dovute per la recitazione, spetta il diritto a un equo compenso nei confronti di chiunque diffonda, trasmetta, registri, incida, o faccia comunque uso delle loro interpretazioni, tranne il caso che l'interpretazione sia stata fatta proprio per essere diffusa. Il diritto d'interprete dura vent'anni.

4) In informatica, tipo di programma traduttore che trasforma il linguaggio di programmazione in un linguaggio che l'elaboratore è in grado di comprendere.

Informatica

Categoria di programmi traduttori che trasformano il linguaggio di programmazione simbolico, impiegato dal programmatore o dall'utente (linguaggio sorgente), in linguaggio macchina, cioè in un linguaggio codificato in bit, che l'unità centrale di un elaboratore è in grado di capire ed eseguire. L'interprete si distingue dall'altra categoria di programmi traduttori, i compilatori, in quanto opera a livello delle singole istruzioni del testo-sorgente eseguendole direttamente sui relativi dati. L'interprete legge ciascuna linea del programma, la traduce in linguaggio macchina, la esegue e non conserva la traduzione. Un compilatore agisce invece sull'intero programma-sorgente, indipendentemente dai dati e produce un programma-oggetto una volta per tutte, che viene memorizzato, duplicato ed eseguito con dati di ingresso via via diversi. I vantaggi dell'interprete sono nell'interattività elaboratore-utente, nella semplicità e nella flessibilità d'uso. Per esempio, i difetti presenti nel testo-sorgente possono essere corretti subito: infatti un'istruzione contenente un errore non verrà eseguita, il programma si fermerà e apparirà un appropriato messaggio di errore per indicare all'utente la correzione da effettuare. Un programma interpretato è però più lento di un programma compilato in quanto ogni volta l'esecuzione comprende anche la traduzione.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora