iperestesìa

sf. [sec. XIX; iper-+-estesia]. Esagerazione della sensibilità locale o generale. Interessa di solito insieme tutte le forme di sensibilità (ipersensibilità), ma può essere più forte per una determinata forma. Si osserva nelle malattie nervose (lesioni cerebrali, isterismo, neurastenia), nelle malattie infettive (tetano, meningite) e negli avvelenamenti (specie da stricnina). L'iperestesia relativa è caratterizzata dal fatto che punture deboli sono appena avvertite, mentre punture di media intensità risvegliano un dolore vivissimo. L'iperestesia cutanea è molto comune nell'isterismo: talvolta è generalizzata, talaltra emilaterale, ma più spesso distribuita in zone disseminate.

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