ipertiroidismo

sm. [da iper-+tiroide]. Stato patologico determinato da eccessiva produzione e secrezione di ormoni tiroidei. La forma più fequente è legata all'iperfunzione della ghiandola tiroide, mentre forme meno frequenti sono legate alla liberazione di grandi quantità di ormoni dalla ghiandola per processi infiammatori o distruttivi, oppure all'assunzione di ormoni tiroidei esogeni. I quadri clinici variano in funzione della secrezione ormonale e vanno da sintomi lievi a quadri talmente evidenti da conferire al paziente un aspetto tipico. I sintomi più caratteristici dell'ipertiroidismo sono: tremore delle mani, dimagramento con aumento dell'appetito, sudorazione, astenia, insonnia, psicoirritabilità, tachicardia, aumento del metabolismo basale, alterazioni dell'alvo; nella donna sono frequenti i disturbi mestruali, con oligomenorrea o amenorrea. La forma più frequente di ipertiroidismo è il morbo di Basedow, oltre ai sintomi già descritti, si hanno gozzo diffuso, oftalmopatia caratterizzata principalmente da esoftalmo e mixedema pretibiale; il gozzo è pressoché sempre presente, mentre oftalmopatia e mixedema possono mancare. La diagnosi di ipertiroidismo, oltre che sulle caratteristiche cliniche, si basa sull'esecuzione di esami di laboratorio, in particolare il dosaggio degli ormoni tiroidei e degli anticorpi anti-tiroide, e può inoltre avvalersi di esami strumentali, quali ecografia e scintigrafia tiroidea. La terapia dipende dal tipo di ipertiroidismo e dalle caratteristiche del paziente, e in generale può avvalersi di farmaci tireostatici, trattamento chirurgico o terapia radiante con iodio radioattivo.

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