kibyōshi

genere della narrativa giapponese formato dai cosiddetti “libri gialli” per il colore delle copertine. Assieme agli akahon (libri rossi), ai kurohon (libri neri) e agli aohon (libri azzurri) segnano la linea di sviluppo dei kusazōshi o libri illustrati, che, intorno alla seconda metà del periodo Tokugawa (1603-1867), diedero inizio alla letteratura popolare di Edo. Mentre i primi tre sono racconti brevi per ragazzi, i kibyōshi, ultimi in ordine di tempo, sono dei racconti più complessi, delle satire sociali destinate agli adulti. Il genere venne inaugurato da Kinkin sensei eiga no yume (1775; Sogno di splendori del signor Kinkin), di Koikawa Harumachi (1744-1789). Ma quando dalla satira sociale si passò a quella politica – con lo stesso Harumachi e con Santōan Kyōden (1761-1816) – le sanzioni e le restrizioni governative costrinsero gli autori a una narrativa di tipo moralistico-didattico.

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