làpis

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sm. [sec. XVI; dal latino lapis (haematītes), pietra (sanguigna)].

1) Nome dato in passato alle varie pietre da disegno (specialmente alla pietra sanguigna), poi comunemente usato come sinonimo di matita. In particolare, maniera a lapis (francese manière de crayon), tecnica di incisione in gran voga nel sec. XVIII per la fedeltà con cui traduce il disegno; fu simultaneamente applicata dagli inglesi Pond e Knapton, dal francese François intorno al 1740 e perfezionata da Demarteau. Il tratto della matita è imitato dal segno puntinato delle rullette sulla lastra, a secco o con morsura.

2) Per estensione, forma farmaceutica solida, somigliante a una matita, ottenuta per fusione di sali caustici in appositi stampi. Noti sono il lapis al nitrato d'argento (pietra infernale) e il lapis alla calce e idrato di potassio (caustico di Vienna).