legittimismo

sm. [sec. XIX; dal francese légitimisme]. Atteggiamento politico che rivendica la necessità di un ritorno alla tradizione assolutistica, attraverso la conferma del potere dinastico spettante, per grazia di Dio, ai sovrani spodestati. Il legittimismo sorse e fu teorizzato (J. de Maistre, L. de Bonald) in Francia all'epoca della Restaurazione in polemica coi principi democratico-repubblicani della Rivoluzione francese e al preciso scopo di sostenere il buon diritto dei Borbone a ritornare sul trono. Un vero partito legittimista si formò dopo la rivoluzione del 1830, per combattere la nuova dinastia orleanista. All'opposizione durante il Secondo Impero, nei primi anni del 1870 parve che il movimento legittimista fosse sul punto di raggiungere il suo scopo, potendo condizionare con la sua massiccia presenza in Parlamento le scelte dell'Assemblea nazionale. Ma l'intransigenza dell'erede dei Borbone, il duca di Chambord, fece naufragare per sempre, nel 1875, ogni tentativo di ritorno alla vecchia dinastia.

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