lichène

sm. [sec. XVI; dal latino lichen-ēnis, risalente al greco leichḗn, da léichō, lambire]. Associazione simbiotica di un fungo microscopico e di un'alga uni- o pluricellulare, nella quale di norma si realizza un tal grado di costanza morfologica e di equilibrio fisiologico che il relativo corpo vegetativo (tallo lichenico) acquista il carattere di organismo unitario; per questa ragione i licheni vengono considerati come specie a sé stanti e come tali classificati a formare una divisione del regno vegetale con il nome Lichenes (Licheni). Le due parti che costituiscono il tallo lichenico sono i gonidi e le ife: i primi sono elementi algosi e appartengono ai Cianobatteri (Alghe Azzurre) o alle Cloroficee (Alghe Verdi); le seconde rappresentano gli elementi fungini, e per lo più fanno parte degli Ascomiceti, raramente anche dei Basidiomiceti o dei Mastigomiceti. Nei Licheni si realizzano entrambi i processi fondamentali della nutrizione, quello autotrofo e quello eterotrofo: l'alga infatti fornisce al fungo parte delle sostanze organiche da essa elaborate, mentre esso in cambio le procura l'acqua e i sali minerali che trattiene nei suoi tessuti. I gonidi, sempre avvolti dalle ife, vengono a trovarsi nell'interno del tallo, dove possono avere una distribuzione disordinata (talli omomeri), ovvero essere disposti in strati più o meno regolari, paralleli alla superficie esterna (talli eteromeri). I talli possono essere appiattiti o crostosi, squamiformi, frondosi, filamentosi; il colore può essere giallo, aranciato, rossiccio, bianco, bruno, olivastro; la consistenza gelatinosa, ovvero, nella maggior parte dei casi, tenace e coriacea. La riproduzione per via vegetativa è la propagazione agamica dei Licheni che avviene per soredi, propaguli costituiti da gruppi di gonidi avvolti da un feltro fungino, trasportati dall'acqua o dal vento; alla riproduzione sessuale provvede il fungo a mezzo di spore, prodotte dagli aschi o dai basidi, organizzati in fruttificazioni corrispondenti a quelle proprie delle relative specie fungine. I Licheni sono diffusi a tutte le latitudini: sono vegetali capaci di invadere e pionierizzare terreni e rocce nudi e substrati tra i più ingrati e rappresentano l'avanguardia della flora nelle regioni artiche e nelle zone montagnose più alte. Quanto all'interesse pratico, alcuni forniscono materie coloranti, altri hanno importanza come nutrimento di erbivori delle regioni nordiche; poche specie sono commestibili e usate solo eccezionalmente per alimento. La sistematica divide i Licheni nelle due classi principali: Ascolicheni e Basidiolicheni, a cui si aggiungono il gruppo artificiale dei Deuterolicheni e quello, ancora oggetto di studio, dei Ficolicheni. § della manna, vedi Lecanoraceae. § delle renne, lichene (Cladonia rangiferina) della famiglia Cladoniaceae: ha tallo ramosissimo, color grigio chiaro o verdognolo, e può raggiungere i 10-15 cm di altezza. È diffuso soprattutto nei Paesi nordici. § geografico, lichene (Rhizocarpon geographicum) della famiglia Lecideaceae con tallo crostoso a contorni più o meno frastagliati, di color giallo-verdastro, rigato in nero, ciò che gli conferisce un aspetto che ricorda vagamente il tracciato di certe carte geografiche. Cresce sulle rocce silicee; è cosmopolita. § islandico, vedi Cetraria.

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