linearità

sf. [da lineare (aggettivo e sostantivo)]. Qualità di ciò che è lineare; anche fig.: linearità di condotta. § In fisica, carattere di un sistema che è privo di distorsioni; la nozione è estesa a sistemi biologici di traduzione di segnali esterni; in questo senso l'orecchio umano è un trasduttore non lineare. In cibernetica, è la proprietà di un sistema, o dispositivo, il cui comportamento sia retto da un sistema di equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti.§ In pittura, il termine viene usato dalla critica per indicare la prevalenza del contorno netto (linea) e del disegno sul colore e sugli effetti di sfumatura e di amalgama. Con la critica romantica il termine è entrato anche nel linguaggio architettonico per designare un particolare trattamento della superficie (esempio tipico la nervatura gotica) e più in generale la tendenza a conferire semplicità espressiva alla composizione formale della costruzione. Questa seconda accezione in particolare si è venuta identificando con determinate tematiche espressive (per esempio alcune esperienze formali del razionalismo moderno).§ In televisione, linearità di riproduzione, la capacità di un televisore di riprodurre correttamente in senso verticale (linearità di quadro) e orizzontale (linearità di riga) la geometria dell'immagine televisiva.

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