Lessico

(antiq. littorale), agg. e sm.[sec. XVI; dal latino litorālis, da litusris, spiaggia].

1) Agg., del lido, che si trova lungo il lido: città litorale.

2) Sm., zona compresa tra i limiti dell'alta e della bassa marea in cui si accumulano i depositi portati o provocati dall'azione del moto ondoso; sua espressione tipica è la spiaggia.

Geomorfologia

Gli apparati litorali sono forme che caratterizzano le coste di sedimentazione. Si presentano alquanto regolari e omogenei, riducendosi a una semplice spiaggia, più o meno ampia e debolmente inclinata verso il mare, quando la sedimentazione marina avviene direttamente lungo la costa, condizione che si verifica allorché il moto ondoso possiede maggior energia nel flusso di andata. L'apparato litorale è più complesso se la risacca possiede maggior energia rispetto al flusso di andata: la sedimentazione avviene, allora, sul fondale marino lungo la cosiddetta linea neutra del Cornaglia; questo porta alla formazione di banchi e poi di cordoni litorali che finiscono col delimitare lagune o laghi costieri. In corrispondenza di sbocchi fluviali possono formarsi barre di foce o liman; altra forma particolare di apparato litorale è il tombolo. La facies dei sedimenti litorali è molto variabile ed è rappresentata da depositi clastici formati prevalentemente da elementi arrotondati, con una granulometria molto ampia con passaggio da ciottoli grossolani a silt finissimo. Lo sviluppo dei depositi litorali dipende dall'apporto detritico e dalla condizione che il livello del mare non subisca variazioni rilevanti per un intervallo di tempo sufficiente a consentire la formazione di una linea di costa stabile.

Ecologia

L'ambiente litorale è caratterizzato principalmente da umidità, salsedine, natura dei depositi, temperatura e irraggiamento luminoso solare. Secondo la consistenza del substrato, si avranno diverse comunità faunistiche e floristiche; basti pensare alle profonde differenze tra un litorale sabbioso e uno roccioso o uno limoso, benché non manchino situazioni intermedie. Numerosissimi sono i microambienti che può offrire un litorale; una pozza di scogliera, per esempio, ripetutamente invasa e colmata dalle acque marine e sottoposta d'altronde a forti evaporazioni, oppure ad accumulo di acqua d'origine meteorica, presenterà forti variazioni di concentrazione di salinità. I pochi organismi che vi abitano, tuttavia, hanno sviluppato adeguati meccanismi fisiologici per sopportare tali tenori di salsedine: esiste infatti tutta una singolare fauna di Rotiferi, Crostacei e Coleotteri (l'Ochthebius) che tollerano questo ambiente marino di pozze di scogliera sovrassalate (naturalmente fino a un determinato limite, comunque sempre notevole). Pure i litorali sabbiosi ospitano microfaune interessantissime, molto spesso suddivise in larghe zone subparallele alla linea di demarcazione terra-acqua, dove particolari condizioni di umidità, di salinità, o, verso l'entroterra, di vegetazione alofila ne costituiscono l'ambiente ideale. Notissime sono le “pulci di mare” (Crostacei Anfipodi del genere Talitrus) che saltellano, a volte assai numerose, sulla zona di battigia; nei litorali a substrato ciottoloso o comunque sotto i cumuli di rifiuti marini, le carogne di piccoli animali arenati, i frammenti di alghe e zostere spiaggiati dalle onde, è frequente una caratteristica faunula di detritivori e saprofagi, in gran parte Artropodi (Acari, Miriapodi, ColeotteriStafilinidi e Tenebrionidi); inoltre, dove il substrato diventa più sabbioso, non sarà difficile rinvenire una microfauna di organismi psammicoli scavatori di tane, in prevalenza insetti (piccoli Carabidi, scarabei stercorari, Tenebrionidi, Imenotteri Sfecidi nonché le velocissime cicindele predatrici). Meno dipendenti dal tipo di substrato, ma sempre legati ai litorali sia marini sia salmastri per motivi di predazione e di costumi riproduttivi sono gli uccelli cosiddetti limicoli, tra cui i pivieri, i piovanelli o le beccacce di mare, che non di rado si addensano in vere e proprie colonie lungo le coste, alla ricerca di crostacei, insetti e molluschi, che costituiscono il loro nutrimento.

Botanica

La vegetazione litorale risente dell'adattamento a suoli giovani, sabbiosi, spesso mobili (dune) e salini, oppure rupestri, e alle acque salmastre. In Italia sulle rupi costiere vivono parecchi Limonium e il Crithmum maritimum, sulle spiagge Agropyrum junceum e varie specie alofile, mentre le dune si consolidano prima con i consorzi di Ammophila arenaria e poi con le macchie di Juniperus macrocarpa e Juniperus phoenicea; nelle sabbie umide e salmastre vivono i tamerici. Su suolo più maturo si può affermare la lecceta, mentre su substrati umidi può subentrare un bosco mesofilo formato da farnia e Fraxinus oxyphylla.

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