lunétta

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sf. [sec. XIV; da luna].

1) In architettura, porzione della superficie di una parete compresa tra le linee (arco e retta) determinate dall'intersezione, con la parete stessa, rispettivamente di una volta e del suo piano di imposta. Presentando spesso una decorazione pittorica o scultorea, sono così detti anche l'affresco o il rilievo che la ornano e, per estensione, la parte superiore, semicircolare, di un'ancona e qualunque dipinto o bassorilievo a forma di mezzaluna. Per analogia, zona semicircolare di una parete compresa tra l'arco di scarico e l'architrave di una porta o di una finestra e l'apertura semicircolare ottenuta, in genere, per svuotamento di detta superficie.

2) Nelle fortificazioni, elemento addizionale a un'opera principale, collocato al piede dello spalto.

3) Muretto a secco a forma di invaso che limita tratti di terreno coltivabile lungo pendici molto ripide impedendone il dilavamento; è una sistemazione adottata per l'olivo o la vite.

4) Parte lunata dell'ostensorio, in cui si adatta l'ostia consacrata.

5) Ciascuna delle due assi semicircolari, poste lateralmente al mezzule, nel fondo dei tini e delle botti.

6) Utensile da cucina, detto più comunemente mezzaluna.

7) Familiare, lunula dell'unghia.

8) Negli orologi, anello nel quale viene collocato il vetro e che ne permette il fissaggio alla cassa.

9) Attrezzo ausiliario impiegato sul tornio parallelo per sostenere, nella loro zona centrale, pezzi meccanici molto lunghi, durante la lavorazione.

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