lussazióne

sf. [sec. XVII; dal latino luxatío-ōnis, da luxāre, lussare]. Perdita permanente dei normali rapporti dei capi articolari di un'articolazione accompagnata o meno da lacerazioni tendinee e della capsula articolare. In base alle cause che le determinano le lussazioni si suddividono in tre gruppi: congenite, patologiche, traumatiche. Tra le lussazioni congenite la più importante e la più frequente è quella dell'anca, mono- o bilaterale, determinata da aplasia ossea locale ereditaria e caratterizzata da un insufficiente adattamento, più o meno (sublussazione) accentuato, della testa femorale e del cotile; la testa del femore si sposta entro la capsula ingrandita. La terapia è ortopedica con immobilizzazione dell'arto (o degli arti) con apparecchio gessato. Le lussazioni patologiche sono provocate da masse tumorali, da artriti acute e croniche, da paralisi di gruppi muscolari, ecc. Le lussazioni traumatiche costituiscono la grande maggioranza e conseguono spesso a violente e improvvise trazioni o torsioni dell'articolazione, non di rado complicate da frattura dei capi articolari. Molto dolorose, provocano impotenza funzionale dell'arto, che rimane immobile in una particolare posizione tipica per ogni tipo di lussazione. Se non si provvede alla riduzione della lussazione nei primi giorni dal trauma, questa da semplice si trasforma in lussazione inveterata con degenerazione dei capi articolari che possono determinare anche l'anchilosi.

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