màrtora

sf. [sec. XVI; dal francese ant. martre, di origine germanica]. Nome comune di alcune specie di Carnivori Mustelidi del genere Martes e in particolare della Martes martes, ampiamente diffusa in Eurasia; è lunga 40-50 cm, con coda di 25 cm e del peso di 2,5 kg; ha forme slanciate, muso appuntito e una folta pelliccia brunastra con una macchia giallastra sulla gola e la parte anteriore del petto. Frequenta le foreste d'alto fusto, dove s'arrampica sugli alberi per cacciare scoiattoli e uccelli. Ha gestazione di 8-10 mesi con 3-5 piccoli per parto. Specie asiatiche sono la martora dalla gola gialla (Martes flavigula), lunga sino a 80 cm, diffusa dalla Siberia all'Insulindia (eccetto Giappone e India), con pelo più corto e ruvido; la martora del Giappone (Martes melampus) tipica del Giappone e della Corea; la martora gola gialla indiana (Martes gwatkinsi) dell'India meridionale; specie dell'America settentrionale sono il pekan (Martes pennanti), detta pure “fisher” o pescatore, lunga 60 cm, che si ciba anche di pesci e di anfibi, e la martora americana (Martes americana), assai simile all'europea. A causa della pregiata pelliccia le martore, in particolare quelle americane, sono state oggetto di una dura caccia. Oggi però gran parte delle pellicce proviene da allevamenti. In Italia la martora è ampiamente diffusa nelle regioni montane delle Alpi e degli Appennini, fino ai 2000 m di quota, e nelle zone di pianura ancora coperte da vegetazione forestale estesa, anche in boschi mediterranei. È presente anche in Sicilia e Sardegna.