mòrra

(meno comune mòra), sf. [sec. XIV; etim. incerta]. Gioco d'azzardo, diffusissimo e popolare, d'origine antichissima già noto nell'Egitto faraonico e in gran voga a Roma con il nome di micatio. I due giocatori, posti l'uno di fronte all'altro con la mano destra stretta a pugno, la aprono poi contemporaneamente a indicare un numero con le dita distese, mentre enunciano ad alta voce la cifra (da 1 a 10) che esprime la presunta somma del proprio numero con quello dell'antagonista: vince chi l'indovina. I punti di ogni partita, in genere da 5 a 10, vengono segnati sulle dita della mano sinistra. Ne è una variante la morra cosiddetta cinese, nella quale i due giocatori hanno a disposizione tre mosse convenzionali: la mano stretta a pugno che simboleggia la “pietra”; aperta, che simboleggia la “carta”; con indice e medio divaricati, a simboleggiare le “forbici”; i punti vengono segnati in base al principio che: la pietra vince sulle forbici, spuntandole; le forbici sulla carta, tagliandola; la carta sulla pietra, avvolgendola.

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