marginale

agg. [sec. XVII; da margine]. Che si trova al margine di qualche cosa, che costituisce il margine: spazio marginale In particolare, di ciò che è scritto ai bordi di una pagina: un commento, un'annotazione marginale. Fig., che è di secondaria importanza rispetto a qualche cosa; poco rilevante: una questione del tutto marginale. § In economia politica, analisi marginale, tentativo di spiegare i fenomeni economici, in particolare quelli del mercato, sulla base dell'importanza attribuibile all'ultima (o addizionale) unità (unità marginale) di un bene o servizio. L'analisi marginale fu sviluppata dal marginalismo. § In psicologia, coscienza marginale, espressione introdotta dallo psicologo americano W. James per indicare quei contenuti dell'esperienza su cui non è focalizzata l'attenzione e che risultano quindi meno chiari e vivi. § In un sistema ottico, raggi marginali, raggi luminosi che provengono dalla zona periferica (zona marginale) delle lenti; per essi non è valida l'approssimazione di Gauss. I raggi marginali danno luogo ad aberrazione di sfericità, con il risultato che ai raggi marginali paralleli all'asse ottico corrisponde un fuoco (fuoco marginale) a distanza focale minore di quella corrispondente ai raggi parassiali, poco inclinati. § In geologia, faglia marginale.

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