matèrno

agg. [sec. XIII; dal latino maternus]. Di madre: latte materno; amore materno; indulgenza materna. Per estensione, degno di una madre: la maestra parlava alla bimba in tono materno; scuola materna; da parte di madre: discendenza materna; nonna materna; della patria, nativo: lingua materna. § Pulsione materna, motivazione che spinge la donna a prendersi cura dei bambini (e in generale la femmina della specie a prendersi cura dei piccoli). È discusso quanto in tale pulsione vi sia di innato e quanto non sia piuttosto legato a fattori acquisiti. Per tale motivo è preferibile evitare di usare il termine “istinto” in luogo di “pulsione”. § Scuola materna, denominazione data alle istituzioni prescolastiche riservate ai bambini dai tre ai sei anni, la cui frequenza non è obbligatoria. Le scuole materne possono essere statali, erette a enti morali, dipendenti da Comuni, da istituzioni religiose o da privati. Sono sotto la vigilanza del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e di quello dell'Interno. Il tipo di istruzione è soprattutto a carattere ricreativo. Gli istituti educativi per l'infanzia, i quali, secondo il metodo usato erano denominati giardini d'infanzia (Fröbel), scuole materne (Agazzi), case dei bambini (Montessori), nel 1923 con la riforma Gentile furono regolamentati, riuniti sotto l'unica denominazione di scuola materna e inquadrati come grado preparatorio nell'istruzione elementare. La legge 18 marzo 1968 n. 444 ha istituito scuole materne statali con iscrizione facoltativa e frequenza gratuita.

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