metàstasi

sf. [sec. XVIII; dal greco metástasis, da methístēmi, spostare]. Disseminazione per via sanguigna, linfatica o nervosa di agenti infettivi o cellule patologiche in organi o tessuti più o meno lontani dal focolaio primitivo. Metastasi infettive compaiono molto spesso nel corso di malattie infettive con la diffusione dell'agente morbigeno dal focolaio primitivo a tutto l'organismo o ad alcuni organi. Le metastasi di cellule patologiche sono uno dei fenomeni che caratterizzano le neoplasie maligne (metastasi neoplastiche): le cellule neoplastiche vengono trasportate passivamente a distanza della neoformazione primitiva senza che le loro vitalità e attività proliferativa siano compromesse, così che dalla proliferazione delle cellule nella nuova sede si giunge alla formazione di un nuovo tessuto simile per struttura a quello dal quale derivano. Quando le cellule tumorali, staccate dalla loro sede primitiva, cadono in una cavità naturale del corpo, possono essere ritrovate mediante esame microscopico; questo vale per le neoplasie delle sierose pleurica e peritoneale, per le neoplasie mucose dello stomaco e per i tumori papilliferi dell'ovaio, che possono disseminare cellule nella cavità peritoneale. Oltre che nel centrifugato degli essudati pleurici e peritoneali, cellule neoplastiche si possono ritrovare nel liquido cefalorachidiano, nelle urine, nell'espettorato, rispettivamente in casi di neoplasie cerebrali, renali e bronchiali.

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