mielòma

sm. (pl. -i) [sec. XIX; da mielo-+-oma]. Tumore plasmacellulare multifocale del sistema osseo che può interessare anche sedi extrascheletriche; colpisce entrambi i sessi attorno ai 60 anni, essendo praticamente una malattia dell'età senile. Si presenta come una lesione multifocale dell'osso in tutto il sistema scheletrico con un interessamento renale (nefrosi mielomatosa) nel 60-80% dei casi. Clinicamente si manifesta con dolore osseo, presente nel 70% dei casi, dovuto alla proliferazione di cellule tumorali e all'attivazione di osteoclasti che distruggono l'osso; con osteolisi che causa un'importante mobilizzazione di calcio dall'osso con conseguente ipercalcemia responsabile di malattia renale e di sintomi neurologici; con produzione in quantità eccessive di immunoglobuline che perdono la funzione anticorpale divenendo responsabili dell'aumentata suscettibilità alle infezioni batteriche, soprattutto sotto forma di polmoniti e pielonefriti. L'iperproduzione riguarda una immunoglobulina monoclonale intatta (IgG, IgA, IgD, o IgE) o la proteina di Bence-Jones (catene leggere monoclonali κ o λ). La diagnosi si avvale, oltre che della radiologia e dell'analisi elettroforetica, della ricerca della proteina di Bence-Jones nelle urine. La prognosi dipende dallo stadio della malattia al momento in cui viene fatta la diagnosi.

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