minimum tax

(propr., tassa minima), coefficiente al quale si ricorreva per calcolare il reddito presunto nel procedimento di determinazione dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e dell'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). La minimum tax era stata istituita con il decreto legge 19 settembre 1992, n. 384 per combattere l'evasione fiscale nel lavoro autonomo, là dove l'accertamento del reddito imponibile si dimostrava particolarmente difficile. Con l'applicazione di tale strumento, inizialmente prevista per il periodo 1992-1994, ai contribuenti destinatari delle norme sulla minimum tax non era possibile dichiarare un reddito imponibile inferiore a quello determinato dall'amministrazione finanziaria. Nel caso in cui il reddito calcolato in base al coefficiente (variabile secondo l'attività esercitata) fosse stato maggiore di quello dichiarato dal contribuente stesso, questi sarebbe incorso nell'iscrizione a ruolo delle somme non pagate, salva la dimostrazione della correttezza della propria dichiarazione. La minimum tax, osteggiata fin dalla sua istituzione dalle categorie professionali interessate, è stata soppressa nel 1993 dal decreto legge n. 331 del 30 agosto.

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