minoranza

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Lessico

sf. [sec. XIII; da minore]. La quantità meno numerosa in un insieme omogeneo: il provvedimento riguarda la minoranza della popolazione attiva. In particolare:A) complesso di persone che, in varie assemblee, si trovano in posizione di inferiorità numerica. Nell'ambito di ogni assemblea, legislativa, amministrativa, come anche giurisdizionale, la minoranza svolge un'attività di controllo, di critica, di cui la maggioranza deve tenere necessariamente conto. La presenza della minoranza, inoltre, è la dimostrazione dell'esistenza di un regime democratico. B) Gruppo di persone, differenti in ogni società per razza, religione, nazionalità e lingua, che conduce una vita sua propria all'interno del contesto sociale più ampio. Una minoranza non è necessariamente isolata all'interno della società nazionale e non si identifica sempre con un gruppo marginale o soggetto a segregazione. Essa si costituisce sulla base di legami affettivi e affinità che tendono a differenziarla come collettività o comunità dal resto della popolazione, indipendentemente dalla contiguità territoriale.

Diritto

Nell'ordinamento vigente italiano si ritrovano numerose disposizioni in favore della minoranza non soltanto nell'ambito del Parlamento nazionale e dei vari consigli regionali; ma anche nell'ambito di varie Regioni a statuto speciale, nelle quali vi sono delle minoranze “etniche”: per esempio nella Regione Trentino-Alto Adige è riconosciuta parità di diritti ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, e sono salvaguardate le rispettive caratteristiche etniche e culturali. Nel diritto internazionale il problema delle minoranze non ha una precisa formulazione, perché i singoli Stati che comprendono minoranze tendono a giudicarlo un proprio problema interno. Tuttavia alcune norme di carattere generale si possono ricavare da trattati internazionali o da risoluzioni dell'ex Società delle Nazioniil trattato di Berlino del 1878 emanò disposizioni per assicurare la libertà religiosa delle regioni danubiane incorporate nell'Impero ottomano, i trattati di pace del 1919, le dichiarazioni della Società delle Nazioni nel 1921 e 1923 e le convenzioni speciali concordate nel 1922 e 1924 mirano ad assicurare alle minoranze: diritto di uguaglianza di fronte alle leggi e nell'esercizio dei diritti civili e politici; diritto a prendere iniziative sociali; diritto all'uso di qualsiasi lingua anche diversa da quella ufficiale. La legge 15 dicembre 1999, n. 482, che si rifà all'art. 6 della Costituzione, ha stabilito che le minoranze linguistiche protette (friulano, sardo, albanese, catalano, tedesco, greco, sloveno, croato, francese, francoprovenzale, ladino e occitanico) possono, su richiesta, essere insegnate nelle scuole materne, elementari e medie, e parlate negli uffici pubblici e nei consigli comunali, dove la realtà è bilingue. Per le minoranze religiose i diritti conquistati sono: libertà e pratica esterna del culto, dell'organizzazione ecclesiastica e delle sue relazioni con i loro capi spirituali.

Sociologia

Nel processo di formazione delle volontà politiche ruolo e funzioni di una minoranza sono oggetto della teoria delle decisioni collettive. Quando la responsabilità di una scelta ricade su un gruppo – anziché su un singolo – è necessario determinare preventivamente il sistema di regole che rende possibile la decisione. In particolare, K. Arrow, sviluppando il principio di maggioranza/minoranza e articolandolo in cinque criteri o condizioni, ha evidenziato l'esigenza per un efficiente sistema decisionale di valorizzare le funzioni di una minoranza e di garantire l'alternanza dei ruoli con la maggioranza. Solo in questa prospettiva, infatti, sono possibili benefici equamente distribuiti (a somma positiva) e si limita la possibilità di conflitto per le risorse disponibili (intese come beni a somma zero, in cui la maggioranza si appropria di risorse della minoranza generando tensioni potenzialmente distruttive). La psicologia genetica di S. Moscovici ha invece elaborato un interessante modello interpretativo delle minoranze attive e del loro ruolo nelle fasi di trasformazione politica, culturale e sociale.

A. Pizzorusso, Le minoranze nel diritto pubblico interno, Milano, 1967; S. Salvi, Le lingue tagliate, Milano, 1975; A. Melucci, S. M. Diani, Nazioni senza Stato, Torino, 1983; R. De Angelis, Ghetti etnici e tensioni di vita, Cosenza, 1991.

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