moscato

Indice

agg. e sm. [sec. XIII; latino tardo muscus, muschio].

1) Agg., profumato di muschio, riferito in partic. a frutta e piante aromatiche; noce moscata, seme aromatico simile alla noce, usato in gastronomia per insaporire le vivande.

2) Sm., nome di un gran numero di vitigni con uva di vario colore, da tavola o da vino, dotata di un caratteristico aroma muschiato che si trasmette ai relativi vini. § Fra le qualità più pregiate: moscato bianco o d'Asti, molto coltivato in varie zone del Piemonte e particolarmente nel Monferrato (moscato di Canelli), con uva bianco-ambrata, dolcissima, usata per la tavola e per la vinificazione; moscato bianco comune o moscatello, sovente chiamato con il nome della località di provenienza (moscato di Toscana, moscato delle Marche, ecc.), con uva prima verde e poi ambrata, anch'essa utilizzata sia per il consumo immediato sia per vino; moscato d'Amburgo, coltivato prevalentemente nella Francia meridionale o anche in Paesi freddi (in serra), con frutti rosso-violacei, usati per la tavola; moscato di Terracina, coltivato nella località omonima, con pregiata uva da tavola. Pari alla diversità delle zone in cui viene coltivato il vitigno è la varietà dei vini, tra i più pregiati dei quali si ricordano il moscato d'Asti, il moscato dell'Elba, il moscato dell'Oltrepò Pavese e il moscato di Siracusa.

3) Ant., muschio.

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