Lessico

sm. [sec. XIV; dal latino numĕrus].

1) Ciascuno degli enti astratti che formano una serie ordinata e che indicano la quantità di oggetti di un insieme: il numero di abitanti di una località; tre di numero, proprio tre, precisamente tre; numeri naturali, numerialgebrici, amicali, dispari, figurati, oblunghi, pari, perfetti, transfiniti, trascendenti, ecc. Frequente nell'uso scientifico per indicare sia una quantità determinata (numero atomico, numero di massa, numero magico, vedi nucleo; numero barionico, numero leptonico, numero muonico, vedi particella; numero quantico, vedi atomo e quantistica), sia una qualsiasi grandezza (numero di Abbe, vedi Abbe, Niels Henrik; numero di onde, vedi onda, ecc.). In statistica, espressione dell'entità di un dato: numeri indici. In particolare, nella cronologia, numero aureo, uno degli elementi nel computo ecclesiastico della data della Pasqua; in fotografia, numero guida, quello che caratterizza la potenza dell'emissione luminosa di un lampeggiatore per illuminazione fotografica (vedi lampo) e che, diviso per la distanza in metri tra lampeggiatore e soggetto, fornisce l'apertura di diaframma da impiegare per la ripresa. Per estensione, il segno grafico o il gruppo di segni con cui si rappresenta l'ente numerico; cifra: numeri arabi, romani; cartoncino, targhetta e simili, su cui si segnano particolarmente cifre di riconoscimento (a scopo d'identificazione, classificazione, prenotazione, ecc.).

2) Indicando l'ordine progressivo in una serie omogenea, può essere assunto come contrassegno distintivo di cose o persone, e, per metonimia, può indicare la cosa o persona così contrassegnata: il numero di una poltrona a teatro; il (tram)numero 19; il (detenuto) numero 87; nelle corse in genere, il numero corrispondente a quello di iscrizione (vengono applicati anche ad auto, moto, imbarcazioni, cavalli, ecc.): il (concorrente)numero 25; in particolare, nel calcio, il numero 1 contraddistingue il portiere, il 2 e il 3 i terzini, quelli dal 4 al 6 i mediani, dal 7 all'11 gli attaccanti. Fig.: numero uno, riferito a persona o cosa di prim'ordine, di assoluta qualità: un atleta numero uno; un pericolo pubblico numero uno, un elemento estremamente pericoloso per la società. Più specificamente: A) ogni porta d'accesso a un edificio, aperta su una strada pubblica, e l'edificio stesso (numero civico): abita in via Dante numero 36. B) Un singolo apparecchio telefonico: il numero è occupato. C) Il distintivo obbligatorio per ogni autoveicolo, corrispondente all'ordine di immatricolazione (numero di targa). D) Misura, taglia di un prodotto commerciale: scarpe numero 42. E) Ogni singolo fascicolo di giornali e riviste: i numeri arretrati costano il doppio. In particolare, numero zero, numero di prova di una pubblicazione periodica realizzato in modo completo ma non messo in distribuzione. Serve per conoscere le reazioni del pubblico cui viene sottoposto e per mettere a punto la redazione. F) L'esibizione di un artista (comico, cantante, ballerino, acrobata, ecc.) in uno spettacolo di varietà, in una rivista, nel night-club, nel cabaret; per estensione, l'insieme degli artisti che vi si esibiscono. Fig., comportamento ridicolo, scena divertente e simile: che numero con quello scivolone!

3) Ciascuno dei valori numerici estratti a sorte nelle lotterie e nel gioco del lotto o della tombola; per estensione: dare i numeri, indicare i numero che si presume vengano estratti, mediante la cabala o altre pratiche divinatorie (fig., esprimersi in maniera misteriosa e incomprensibile o, più spesso, parlare a vanvera). Fig.: avere i numeri, i requisiti, le qualità richieste per un determinato scopo.

4) Quantità definita: gli iscritti rientrano nel numero previsto;numero chiuso, limite massimo che non può essere superato; numero legale, quello dei componenti di un organo collegiale, indispensabile alla sua regolare costituzione e capacità di porre in essere degli atti validi. Il numero legale è disciplinato dalla legge, secondo i vari organi collegiali. Un organo collegiale non può, in ogni caso, funzionare se i componenti sono meno di tre persone; per quanto concerne la validità delle deliberazioni, la legge prevede varie ipotesi: talora è prevista la maggioranza semplice dei votanti o dei componenti; in altri casi la maggioranza assoluta (51%); in altri casi ancora la maggioranza qualificata (2/3).

5) Quantità indeterminata: un discreto, un modesto numero. Con valore assolluto, quantità rilevante: il numero dei presenti attesta il successo della manifestazione; far numero, aumentare la quantità (ma in senso spregiativo, far solo da comparsa, non valere nulla). Per estensione, categoria, gruppo di persone: è nel numero degli amici; fig.: entrare nel numero dei più, morire.

6) Nei conti correnti a interesse i numeri sono i prodotti ottenuti moltiplicando il capitale per i giorni che decorrono dalle rispettive valute alla data stabilita per la chiusura del conto. In computisteria, il numero commerciale è il prodotto del capitale per i giorni d'impiego dello stesso; viene usato nel calcolo dell'interesse col metodo dei divisori fissi e dei moltiplicandi fissi.

7) Nella prosa d'arte, numero oratorio, il ritmo armonico definito in base ai canoni della retorica classica e medievale.

8) In informatica, i numeri possono essere rappresentati o da un unico insieme di cifre o da due gruppi di cifre. In particolare, numero in doppia precisione per individuare un numero di lunghezza tale da dover essere memorizzato in due parole di memoria.

9) In tecnica, negli impianti si parla di numeri caratteristici: rapporti adimensionali tra opportuni raggruppamenti di grandezze fisiche. Sono usati in diversi campi della scienza e della tecnica (soprattutto in meccanica dei fluidi), generalmente per valutare la corrispondenza tra i risultati di esperimenti eseguiti su un modello di un determinato sistema fisico e i valori delle grandezze che interessano il sistema nelle sue reali condizioni di funzionamento. I numeri caratteristici vengono definiti in base a considerazioni di analisi dimensionale (vedi dimensione): tra i più noti si ricordano i numeri di Froude, di Mach, di Reynolds, di Knudsen, di Nusselt, di Prandtl, ecc. In particolare, in tecnologia motoristica: numero di giri, unità di misura del Sistema Tecnico per la velocità angolare. Viene sottintesa l'unità di tempo in cui si conta il numero di giri. Tale unità è il minuto primo, raramente il minuto secondo. Il simbolo nel primo caso è n/1´, nel secondo n/1‟ L'unità di misura, che è alla base di tutta la motoristica, è stata sostituita nel mondo dalle disposizioni emanate dall'XI Conferenza Generale dei Pesi e Misure tenutasi a Parigi nel 1960. L'unità di misura del Sistema Internazionale (SI) corrispondente è il radiante al secondo, simbolo rad/s. Tra le due unità esiste la relazione di equivalenza 1n/1´=2π/60 rad/s.

10) In grammatica, categoria che che classifica secondo la quantità numerica forme verbali, nominali e pronominali: in latino nomi e aggettivi concordano in genere, numero e caso.

Filosofia

Per i pitagorici il numero costituiva l'essenza delle cose, cioè il loro elemento costituente. Questa interpretazione realistica continua in Platone, per il quale si ha numero ovunque vi sia ordine, determinazione dell'illimitato tramite il limite. Il numero appartiene così al livello delle idee, ma non s'identifica più con esse direttamente. Per Aristotele, il numero non ha esistenza separata, ma è solo astratto dalle cose, essendo “una pluralità misurata o una pluralità di misura”: l'unità, che tale misura esprime, non è essa stessa numero. Nell'età moderna, Cartesio e Hobbes riducono il numero a una operazione del pensiero effettuata sulle cose. Per Kant è invece uno “schema”, cioè l'operazione di una legge intellettuale su di un molteplice dell'intuizione pura. Il successivo accostamento della matematica alla logica e l'abbandono della gnoseologia soggettivistica che da Cartesio in poi aveva segnato le formulazioni del concetto di numero conducono alla definizione russelliana di esso in funzione del concetto logico di classe: “il numero spettante a una classe C è la classe di tutte le classi in corrispondenza biunivoca con C”. Il numero non è quindi né qualcosa di reale-oggettivo, né il risultato di un'operazione del soggetto, ma ha una validità oggettiva come tutte le relazioni stabilite dalla logica. Infine, l'assiomatica moderna ha abbandonato questo oggettivismo logico per un convenzionalismo che vede nel sistema dei numeri un sistema di segni costruito mediante una serie di assiomi che ne regolano le relazioni.

Simbologia

Molti numeri hanno avuto o hanno una grande importanza nel simbolismo magico e religioso; difficile è spiegare le ragioni, così come attribuire a questo o a quel popolo l'origine dei simbolismi dei vari numeri sacri: spesso c'è una differenza tra numeri pari e dispari, considerati di buono o di cattivo augurio (per i Romani erano fausti i giorni dispari, e le feste cadevano in tali giorni; il giorno pari era considerato in relazione con le potenze del mondo infero). Fra i numeri sacri il tre è particolarmente presente nelle civiltà indeuropee (le varie triadi divine, fra cui la Trimurti indù e le triadi di divinità romane); il quattro si collega alle quattro direzioni dell'orizzonte; il sei ha avuto una certa importanza nell'area cinese (si ricordino gli esagrammi della tecnica divinatoria I ching). Soprattutto in area semitica (ma anche in Iran) è importante il sette, che ricorre spessissimo, anche con i multipli (settanta, settanta volte sette, ecc.), in testi della civiltà mesopotamica e nella Bibbia; il dodici è in relazione con i segni dello Zodiaco, ma è anche talvolta riferita a raggruppamenti divini (i “dodici dei” della religione greca) o ricorre in altri contesti (i dodici apostoli di Gesù; le dodici tribù d'Israele, ecc.). Altro numero sacro importante è il 365, in chiara relazione con i giorni dell'anno: si hanno spesso leggende di edifici con 365 stanze o finestre; nello gnosticismo, in particolar modo nel sistema di Basilide, aveva grande importanza il nome magico Abraxas, perché la somma del valore numerico delle lettere greche che lo compongono dà appunto 365.

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