neotomismo

sm. [sec. XIX; neo-+tomismo]. Movimento filosofico, che nell'ambito della cultura cattolica intendeva ritornare alla filosofia di San Tommaso. Partendo dall'affermazione che la dottrina filosofica dell'Aquinate rimaneva l'interpretazione più corretta e ortodossa della dogmatica cattolica (enciclica Aeterni Patris di papa Leone XIII, 1879), il neotomismo contrappone le tesi rielaborate e attualizzate a quelle della filosofia moderna e contemporanea. Sorto verso la fine del secolo XIX, il neotomismo aveva vasta diffusione nel mondo cattolico per tutto il sec. XX. I suoi maggiori rappresentanti sono stati in Francia E. Gilson e J. Maritain; in Belgio emerse la figura del cardinale D. Mercier, a cui si è ricollegato tutto il vasto movimento dell'Università di Lovanio. In Italia propulsore del neotomismo è stata l'Università Cattolica del Sacro Cuore con gli studiosi attorno a essa raccolti: A. Gemelli, F. Olgiati, A. Masnovo, G. Bontadini altri. Evidenti, in tutto il movimento del neotomismo, sono gli stretti legami con il movimento della neoscolastica, che sempre rimanendo nel solco della filosofia tomistica, si allarga a una problematica più ampia.

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