Lessico

(popolare toscano nìdio), sm. [sec. XIV; latino nidus].

1) Piccolo ricovero costruito da molti animali per proteggere le uova e nel quale i piccoli rimangono fino a quando non sono in grado di bastare a se stessi: nido di merlo; bruciare un nido di vespe. Per estensione, la nidiata e nidificazione. In particolare, nido di rondine, quello costruito dalla salangana (che è una sorta di rondone e non una vera rondine) con una secrezione schiumosa delle ghiandole salivari, che all'aria si rassoda. Ripuliti, questi nidi, forse la specialità più nota della cucina cinese, sono la base per una zuppa delicata e di sapore squisito, preparata anche su scala industriale.

2) Fig., il luogo in cui si è nati o in cui si vive (detto con tono di affettuosità): “non è questo il mio nido,/ ove nudrito fui sì dolcemente?” (Petrarca); tornare al nido; farsi un nido, metter su casa, formare famiglia. In senso spregiativo, rifugio per malviventi, covo: nido di ladri.

3) Con vari sensi analogici: A) nido d'infanzia o asilo nido, istituzione che accoglie i bambini lattanti o svezzati, fino a 3 anni d'età, figli di madri regolarmente occupate fuori casa o, in casi eccezionali, di madri casalinghe che appartengono a famiglie in precarie condizioni economiche. Tali istituzioni, gestite dagli enti locali, dispongono di personale specializzato, sanitario e assistenziale, di attrezzature e di consultori pediatrici per il controllo medico-sanitario dei bambini. B) Nido di mitragliatrice, postazione difensiva in luogo occulto e strategicamente favorevole. C) Nido d'ape, tessuto di cotone che presenta una trama a piccoli incavi e rigonfiamenti alternati regolarmente, che ricordano le cellette di un alveare. Viene usato soprattutto per la confezione di asciugamani. Anche punto di ricamo con cui si ottiene un'increspatura geometrica del tessuto a piccole cellette quadrate o esagonali.

Etologia: nidi di Molluschi e Insetti

I nidi più complicati e perfetti sono costruiti dagli Uccelli e dagli Insetti, secondo forme e modelli di estrema varietà. A rigore, non dovrebbero chiamarsi nidi le ooteche e altri involucri analoghi destinati esclusivamente alla protezione delle uova e formati soltanto con prodotti dell'organismo materno. Esempi di tali prodotti sono i bozzoli di seta dei ragni, nei quali vengono deposte le uova e che possono essere lasciati su ragnatele o su piante oppure trasportati sotto l'addome dalle femmine. Vari Molluschi Gasteropodi Prosobranchi costruiscono capsule entro le quali le uova sono circondate da una materia albuminosa che serve di nutrimento agli embrioni. Tra i Molluschi Cefalopodi è tipico l'argonauta, la cui femmina depone le uova entro una conchiglia calcarea che essa ha prodotto e che porta con sé nelle sue peregrinazioni. Altresì va ricordato che non tutti gli animali fabbricano nidi pur adottando sistemi vari per proteggere le proprie uova, che vanno dal rivestirle con involucri di sostanze gelatinose e viscose, simili alle ooteche, com'è per molti Anfibi, al sottrarle ai predatori appendendole in luoghi inaccessibili mediante filamenti secreti oppure celandole nel legno o nel terreno, com'è per vari insetti. Alcuni insetti scelgono per nidi cavità naturali o conchiglie vuote, che tappezzano con materiali diversi; altre specie, invece, si scavano il nido nel terreno o nel legno. L'ape carpentiera, per esempio, scava un profondo foro nel legno, sul fondo del quale lascia cadere un uovo e del miele e così via fino alla superficie, mascherando infine il nido con un opercolo. Diversi insetti, come i Coleotteri Stercorari, costruiscono il nido con sterco e vi depositano le uova: nascendo, le larve trovano un ambiente assai favorevole per il loro sviluppo. Le femmine dei “sigarai”, altri coleotteri, arrotolano le foglie su se stesse, senza staccarle dall'albero: terminato il loro lavoro, depongono le uova in questi lunghi nidi pendenti, simili a sigari. Vespe e calabroni fabbricano nidi mediante una pasta costituita da fibre di legno sminuzzate impregnate di saliva; in breve tempo, questo impasto indurisce assumendo la consistenza di carta o di cartone; è il caso del nido della vespa silvestre, che ha forma di pera ed è sospeso agli alberi per la parte più grossa, mentre l'orifizio d'ingresso si trova nella parte inferiore, più stretta; nell'interno sono disposti orizzontalmente vari scomparti, contenenti un solo strato di cellette che si aprono verso il basso. L'ape muratrice realizza un nido a cellette rivestito con terra impastata di miele e rafforzata con pietruzze. Altri Apidi e Vespidi solitari costituiscono nidi nel terreno o nel legno formati da gallerie ramificate provviste di cellette nelle quali l'uovo è deposto con il nutrimento (miele e polline). Un vespide solitario (Eumenes pomiformis), comune anche nelle città, costruisce nidi a forma di coppa o vasetto, assicurandoli a muri, imposte, ringhiere, rametti, utilizzando terriccio, polvere e detriti impastati con il miele. I nidi più complessi sono quelli costruiti dagli insetti sociali: il favo dell'ape domestica, il formicaio, il termitaio.

Etologia: nidi di Uccelli

Tra gli Uccelli, il pinguino si limita a circondare le uova con una barriera di pietruzze; altri, in particolare tra i gallinacei, i palmipedi e i Caradriformi, utilizzano piccole depressioni del terreno che rivestono di piumino staccato dal proprio corpo, di pagliuzze e foglie. La maggior parte, però, realizza nidi più o meno elaborati: parecchie specie, quali per esempio cicogne, gazze e corvi, valendosi della biforcazione dei rami di alberi, o di anfrattuosità delle rocce o di vecchi muri, costruiscono nidi piuttosto rozzi, ma resistenti, costituiti da ramoscelli, foglie, pezzi di corteccia e spesso imbottiti con piume, peli, muschio; noti i nidi delle cicogne costruiti sui comignoli. I più diffusi sono i nidi realizzati su alberi e arbusti, spesso a forma di cestello fabbricato con steli intrecciati. Altre specie scavano il nido sulla superficie del terreno, come l'allodola, o lo pongono nel fondo di un lungo cunicolo pure da esse scavato negli argini presso corsi d'acqua, come il martin pescatore e il gruccione. Picchi e pappagalli realizzano il nido entro il tronco degli alberi: i primi praticano un foro che allargano all'interno del tronco, i secondi adattano cavità o nidi abbandonati. Altri uccelli, come la rondine, fabbricano il nido agglutinando terra argillosa con saliva e mescolandovi fuscelli, fili e peli; i nidi costruiti con questa tecnica hanno forma di cestino, di amaca, di manicotto, di bottiglia, di semicoppa, e vengono assicurati sotto le falde dei tetti, le biforcazioni di rami, le sporgenze di rocce per proteggerli dalle intemperie. Gli uccelli tessitori e i pendolini costruiscono nidi con fili vegetali intrecciati e sospesi ai rami degli alberi; hanno forma di borsa, con un prolungamento laterale, rivolto verso il basso, che serve da accesso. Alcune specie di Ploceidi dell'Africa australe fabbricano nidi comunitari formati da celle aperte verso il basso, realizzate con erbe e foglie intrecciate e tenute insieme da una sorta di tetto a pagoda costituito da molte foglie pressate e tra loro legate. Tipico il nido dell'uccello sarto, realizzato con una grossa foglia verde, ancora appesa al ramo, che viene avvolta a imbuto con i margini lateralmente “cuciti” con una fibra vegetale appositamente preparata: il nido viene tappezzato di piumino e l'apertura è all'altezza del picciolo. A seconda delle specie, tra gli Uccelli la costruzione del nido può essere effettuata dalla sola femmina o da entrambi i partner con uguali mansioni o dalla femmina aiutata dal maschio, che raccoglie e trasporta i materiali, o, più raramente, dal solo maschio.

Etologia: nidi di Anfibi, Rettili, Pesci e Roditori

Mentre, per la maggior parte, gli Anfibi depongono le uova in cavità naturali, alcuni anuri fabbricano nidi con foglie (Hyla nebulosa) o con fango (Hyla faber) e proteggono le uova con un involucro di muco. La raganella del Brasile sceglie per nido la cavità di un ramo, che rende impermeabile con resine, riuscendo così ad accumularvi l'acqua piovana. La femmina della raganella africana, al momento della deposizione delle uova, si attacca a un ramo o a una roccia sporgenti sull'acqua, secerne un fluido spumoso nel quale depone le uova, poi abbandona il nido che, al sole, indurisce proteggendo le larve, le quali, una volta adulte, rompono il nido e cadono in acqua. I Rettili non costruiscono veri nidi, ma proteggono le uova deponendole in buche del suolo, che coprono con un po' di terra o con sostanze vegetali in decomposizione. Anche vari pesci preparano un nido: un tipico esempio è offerto dallo spinarello, piccolo pesce d'acqua dolce che, con pezzi di foglie e di alghe agglutinati da una sostanza secreta dai reni, costruisce un nido a forma di manicotto fissato agli steli di piante acquatiche. Tipici anche i pesci combattenti che costituiscono una sorta di zattera di muco e bolle d'aria, nella parte inferiore della quale i maschi fissano le uova raccolte con la bocca ed è sempre il maschio che protegge il nido e i piccoli alla nascita. Le costruzioni dei Mammiferi per proteggere la prole non si chiamano generalmente nidi ma tane. Per i Roditori, tuttavia, si indicano comunemente come nidi gli ammassi sferoidali di erbe e altri materiali posti nella parte più profonda della tana e nei quali i piccoli vengono partoriti e allevati per qualche tempo. Alcuni Roditori, comunque, per esempio i ratti e i moscardini, costruiscono nidi globosi sui rami di alberi o arbusti, intrecciando erbe e rametti in modo molto simile agli Uccelli.

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