novenàrio

agg. e sm. [sec. XVI; dal latino novenaríus, che consta di nove]. Verso della metrica italiana, semplice, imparisillabo (è composto di nove sillabe) con gli accenti ritmici principali sulla 2a, 5a, 8a sillaba. È stato usato soprattutto da G. Pascoli e G. D'Annunzio.

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