nutrizióne

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Biologia

sf. [sec. XIII; da nutrire]. Atto del nutrire e del nutrirsi; insieme e qualità dei cibi usati per nutrimento.La nutrizione è una funzione biologica essenziale per cui gli organismi viventi utilizzano le sostanze esterne introdotte, in modo da ricavarne i materiali e l'energia necessari per le varie attività vitali. In base al tipo di nutrizione gli organismi possono essere distinti in autotrofi ed eterotrofi: i primi sono capaci di fabbricarsi il nutrimento, gli altri no (vedi alimentazione).La maggioranza dei vegetali, a eccezione delle piante saprotrofe e parassite, è caratterizzata da un tipo di nutrizione autotrofa. Essi sono gli unici organismi viventi che hanno la facoltà di trasformare in combinazioni organiche vari composti inorganici, e in particolare di sintetizzare i composti del carbonio di cui necessitano partendo dall'anidride carbonica e dall'acqua; a tale scopo, nella maggior parte dei casi, essi utilizzano l'energia luminosa (fotosintesi): solo in alcuni gruppi di Batteri l'assimilazione dell'anidride carbonica avviene grazie all'impiego di energia chimica che si libera con l'ossidazione di determinati composti (chemiosintesi). Con la fotosintesi le piante verdi sintetizzano le sostanze ternarie, ossia le sostanze composte da carbonio, idrogeno e ossigeno (idrati di carbonio, grassi); da queste ultime, in seguito all'apporto di azoto alimentare, derivano le sostanze quaternarie o sostanze proteiche che costituiscono il punto di partenza per la sintesi del protoplasma. L'azoto può essere assunto dalle piante allo stato gassoso (azoto atmosferico), in composti minerali (nitrati o sali ammonici), o in forma organica, e anche per quanto riguarda la nutrizione azotata, pertanto, gli organismi vegetali possono avere comportamento autotrofo o eterotrofo: in generale, nei confronti dell'azoto l'autotrofia in natura è molto più diffusa di quella per il carbonio. Gli animali e l'uomo stesso sono caratterizzati da nutrizione eterotrofa, hanno cioè bisogno, per vivere, di sostanze già organizzate e dipendono quindi interamente dagli organismi autotrofi. Alcuni organismi come molti parassiti animali, molti Batteri e Funghi, sono eterotrofi, ma assorbono il cibo dal corpo del loro ospite, oppure digeriscono materiali organici che stanno all'esterno e ne assorbono poi i prodotti: vengono definiti saprofiti. Il tipo di nutrizione varia moltissimo non solo da un gruppo all'altro di organismi ma anche fra le varie specie nell'ambito di uno stesso gruppo. Molti microrganismi eterotrofi richiedono per la loro nutrizione quasi tutti i fattori nutritivi necessari per gli animali, tanto che se ne manca qualcuno il loro accrescimento si arresta. Poco si sa sul fabbisogno alimentare degli Invertebrati, mentre sono avanzatissimi gli studi sulla nutrizione dei Vertebrati e in particolare dei Vertebrati superiori. Tutti gli animali hanno bisogno di acqua e sali minerali; le specie che vivono nel deserto dipendono dalle piante per il loro approvvigionamento di acqua, gli animali marini ingeriscono acqua marina (per esempio i Pesci Teleostei e certi Uccelli), i Cetacei ricavano invece l'acqua dal cibo solido. Anche i sali minerali sono importanti nella nutrizione dell'uomo e degli animali; infatti, si ritrovano normalmente nel sangue, nei liquidi interstiziali e nel citoplasma. Riguardo ad altri elementi come magnesio, zinco, manganese, rame, cobalto, ecc., sempre presenti negli organismi, si sa solo che entrano nella composizione di proteine ed enzimi. Non tutti gli organismi sono in grado di utilizzare allo stesso modo i carboidrati, i grassi e le proteine che si ritrovano in natura. Per esempio, solo le tarme riescono a nutrirsi con la cheratina dei peli e solo le larve di alcuni insetti utilizzano la cera delle api; l'uomo e gli animali superiori non possono ricavare nutrimento né dalla cellulosa né dai polisaccaridi sintetizzati dalle piante marine; la cellulosa però è utilizzata da alcuni batteri, da certi molluschi e insetti. Inoltre, la maggior parte degli animali è capace di sintetizzare i grassi a partire dai carboidrati; i grassi quindi non sono strettamente necessari alla nutrizione animale tranne che per alcuni acidi grassi a catena lunga, polinsaturi (acido linoleico e linolenico) che in molte specie superiori, tra cui l'uomo, non possono venire sintetizzati direttamente dall'organismo, ma devono essere introdotti con la dieta; sono per questo detti essenziali.

Medicina

Numerosi sono i rapporti esistenti fra nutrizione, salute e malattie. Un buono stato di nutrizione può essere valutato attraverso vari parametri, alcuni dei quali somatici (peso, altezza, pliche cutanee), altri biochimici (dosaggio nel sangue di sostanze che evidenziano carenze vitaminiche), altri ancora emergenti dall'esame clinico (fragilità di unghie e capelli, stomatite, alterazioni dei denti, dermatite, emorragie gengivali, ecc.) Un cattivo stato di nutrizione (malnutrizione) è in relazione con numerose condizioni morbose, sia nel senso che molte malattie sono causa di deterioramento dell'equilibrio nutrizionale sia nel senso che la malnutrizione è causa essa stessa di malattie, soprattutto infettive croniche, come nel caso delle popolazioni dei Paesi del Terzo Mondo, caratterizzate da un basso livello socio-economico e sanitario. Documentato è, infine, il ruolo dello stato nutrizionale nello sviluppo dei tumori, nel senso che condizioni di squilibrio fra i vari nutrienti (eccesso di grassi, scarsità di vitamine e di fibre alimentari, uso non moderato di alcol e sale) predispongono ad alcuni tipi di neoplasie (del colon, della mammella).

Bibliografia

E. W. Crampton, L. E. Lloyd, Fundamentals of Nutrition, San Francisco, 1960; G. Bortoft, The Biology and Energetics of Nutrition, Londra, 1969; N. Sapeika, Farmacologia e tossicologia degli alimenti, Milano, 1972; S. Ciangherotti, E. Avanzino, P. B. Lantieri, Lineamenti di scienza della nutrizione, Genova, 1987.

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