Lessico

(ant. o poetico obbiètto, obiètto), sm. [sec. XIV; latino obiectum, posto innanzi (alla mente, ai sensi), da obicere, gettare davanti].

1) Concr., ogni cosa che possa essere percepita dai sensi: sentire gli oggetto al tatto; in particolare, ogni elaborato del lavoro umano: oggetto artistico; mi sembrano oggetti di qualità.

2) In senso filosofico, ciò che è davanti a noi, che si presenta alla nostra considerazione: oggetti reali, immaginari; la rappresentazione degli oggetti sensibili. In particolare: in psicologia oggetto in senso affettivo, su cui si proiettano pulsioni e sentimenti.

3) Nell'uso comune, il termine a cui tende un'azione concreta, un'attività mentale, un'inclinazione spirituale; fine, scopo: oggetto di ricerca, di meditazione; è l'oggetto della sua ansia. Anche materia, argomento; contenuto: l'oggetto principale del libro; l'oggetto della discussione.

Diritto

La prestazione che ciascun contraente si obbliga a compiere. L'oggetto deve essere suscettibile di valutazione economica, possibile, lecito (non vietato dalla legge), determinato o almeno determinabile anche da parte di un terzo. Oggetto è anche il bene materiale al quale in concreto si riferiscono i contraenti; se è un bene fungibile (per esempio danaro), si avrà un'obbligazione di genere, se è infungibile (per esempio un quadro d'autore), un'obbligazione di specie. In diritto processuale civile, l'oggetto è ciò che l'attore domanda al giudice in riferimento sia al provvedimento richiesto (sequestro, rilascio) sia al bene reclamato (il fondo x, la somma y). Nel diritto penale si ha l'oggetto giuridico, il bene tutelato dalla legge, offeso dal reato; l'oggetto materiale del reato, la persona o la cosa su cui cade l'attività fisica del reo (per esempio l'uomo nel reato di percosse).

Informatica

Categoria di programmi in linguaggio-macchina (codice oggetto) prodotti dai compilatori. Il codice oggetto è la sequenza delle istruzioni-macchina necessarie per far eseguire all'elaboratore il programma. Con significato diverso, l'oggetto è una struttura di informazioni che include proprie regole per operare su dati contenuti nell'oggetto stesso e per la trasmissione di messaggi. Per esempio, un oggetto è una figura geometrica senza dimensioni che, ingrandita conservando la forma, non aumenta lo spessore della linea che la definisce, come avverrebbe in un'operazione tradizionale di ingrandimento.

Grammatica

Complemento oggetto indica l'essere, animato o inanimato, su cui si esercita direttamente l'azione espressa da un verbo transitivo attivo non usato assolutamente (vedo un amico): è reso in latino con il caso accusativo. Anche i verbi intransitivi possono avere un complemento oggetto, detto interno, quando questo è costituito da una parola della stessa radice del verbo o di significato a esso affine (vivere una vita serena).

Ottica

Il corpo di cui un sistema ottico forma l'immagine. In pratica si identifica con una superficie del corpo stesso. Può essere molto vicino al sistema ottico (per esempio, il preparato per un microscopio), o estremamente lontano (per esempio un oggetto astronomico), o a distanza dell'ordine di metri o decine di metri (come, per esempio, nelle osservazioni topografiche). In un sistema ottico è detto spazio oggetto la regione di spazio comprendente tutti i punti oggetto, cioè i punti dei quali il sistema può fornire un'immagine.

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