orientalìstica

Indice

sf. [da orientalistico]. Il complesso degli studi relativi alle lingue e alle civiltà asiatiche.

Storia della disciplina

Durante tutto il Medioevo, il Rinascimento e fino al sec. XVIII, l'interesse per l'Oriente fu legato allo studio e all'esegesi delle Sacre Scritture, e fu perciò indirizzato quasi esclusivamente verso il Vicino Oriente antico e le sue lingue (ebraico, aramaico, siriaco, ecc.). La realtà dell'Asia coeva costituì oggetto di interesse e ricerca per pochi viaggiatori e missionari, che dal sec. XIII al XVI andarono alla scoperta e alla cristianizzazione dell'Oriente. Per lo più si trattò di italiani, come Marco Polo, Giovanni da Pian del Carmine, Pietro della Valle e Matteo Ricci, considerato il primo sinologo europeo. L'espansione inglese in India, l'occupazione olandese dell'Indonesia, la penetrazione della Francia nel Maghreb arabo, in una parola il generale interesse coloniale dell'Europa favorirono il sorgere delle discipline orientalistiche. Il sanscrito, l'arabo, il persiano, le lingue moderne dell'India a cominciare dal sec. XIX vennero insegnate nelle università inglesi. Anche l'Italia seguì l'iter classico. Le imprese coloniali di Libia e d'Etiopia favorirono gli studi etiopici e solo in parte quelli arabi. In tal modo la sorte degli studi orientalistici in Europa e più tardi in America rimase strettamente legata ai destini coloniali e neo-coloniali di ciascun Paese. Così la Francia acquisì il monopolio degli studi su due aree lontanissime l'una dall'altra: con tutta l'area del Vicino Oriente, che si tradusse in Europa nella scoperta della novellistica persiana e araba, il Maghreb e l'Asia sud-orientale (Indocina). La Russia zarista e poi l'Unione Sovietica hanno dato specialisti di altaistica, di lingue paleoasiatiche e di storia centro-asiatica. Grande importanza hanno assunto nella cultura accademica americana gli studi sul Sud-Est asiatico, soprattutto nel campo della linguistica, della politica e degli aspetti socio-economici, in cui sono andati sostituendosi ai Francesi dopo la perdita di interesse da parte di quest'ultimi per l'Indocina.

Bibliografia

A. J. Arberry, Oriental Essay, Londra, 1960; J. Chesneaux, L'Asia nella storia di domani, Bari, 1967; Autori Vari, Gli studi sul vicino Oriente in Italia dal 1921 al 1970, Roma, 1971; T. Provenza, Gli studi orientalistici in Italia, Torino, 1980.

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