ossitocina

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Descrizione generale

sf. [sec. XX; dal greco oxýs, acuto, rapido+tókos, parto+-ina]. Ormone prodotto dall'ipotalamo e secreto dal lobo posteriore dell'ipofisi. È un polipeptide ciclico formato da otto amminoacidi (cistina, tirosina, isoleucina, leucina, acido glutammico, acido aspartico, prolina e glicina) più tre molecole di ammoniaca in forma ammidica:

L'ormone umano ha struttura identica a quello di maiale e di bue, da cui si ottengono ordinariamente gli estratti post-ipofisari usati in medicina. La struttura dell'ossitocina è stata confermata mediante sintesi da V. du Vigneaud. L'ossitocina è un energico stimolante della muscolatura liscia; aumenta la permeabilità al sodio delle cellule muscolari depolarizzandole, con conseguente abbassamento della soglia di eccitazione.

Fisiologia

La sua azione interessa soprattutto la mammella e l'utero. L'ormone fa contrarre le cellule mio-epiteliali dei dotti galattofori della mammella e il muscolo areolo-papillare provocando la eiezione del latte. Si tratta di un tipico effetto ormonale condizionato, in quanto avviene solo sulla mammella in precedenza preparata dagli estrogeni, dal progesterone e dalla prolattina, che determina la secrezione lattea. La secrezione neuroipofisaria dell'ossitocina è inserita nell'ambito di un riflesso neuroendocrino; i recettori di questo riflesso sono recettori cutanei di tipo tattile posti sul capezzolo, i quali vengono stimolati all'atto del succhiamento. La via afferente è rappresentata da fibre sensitive che salgono in parte nella corteccia cerebrale e in parte raggiungono l'ipotalamo; dai nuclei ipotalamici sopraottico e paraventricolare partono quindi fibre nervose che scendono nell'ipofisi posteriore provocando la liberazione di ossitocina che va ad agire sulla mammella. Fattori psichici ed emozionali, tramite il sistema limbico, agiscono in senso inibitorio sulla secrezione di ossitocina. L'ossitocina stimola pure i movimenti uterini durante il parto e durante il coito, almeno in alcune specie animali, compresa quella umana. La sensibilità dell'utero all'effetto dell'ossitocina è esaltata dagli estrogeni e diminuita dal progesterone. Al momento del parto essa risulta estremamente elevata: la dilatazione del collo uterino provoca, attraverso un riflesso neuroendocrino simile a quello prima descritto, una forte secrezione di ossitocina, la cui azione utero-stimolante viene esaltata dalla contemporanea caduta del tasso ematico di progesterone. Le contrazioni uterine che si svolgono durante il coito e che avrebbero un significato importante nell'orgasmo femminile, sono dovute in parte a un riflesso puramente nervoso con partenza dai recettori tattili vaginali, in parte a un riflesso neuroendocrino, che partendo dai medesimi recettori porta alla secrezione di ossitocina. Le prostaglandine contenute nello sperma accentuerebbero ulteriormente tali contrazioni, le quali a loro volta favoriscono la penetrazione dello sperma. La stimolazione genitale può anche indurre, attraverso l'ossitocina, la secrezione lattea. L'ossitocina è presente anche nel maschio, con un'azione fisiologica però ancora sconosciuta. L'ossitocina sintetica, come pure gli estratti post-ipofisari purificati, trovano impiego in ostetricia per indurre il parto a termine, combattere inerzie uterine, frenare le emorragie post-partum, favorire la normale involuzione dell'utero durante il puerperio. Durante l'allattamento l'ossitocina può essere utilizzata con un certo profitto per ridurre la tensione e la dolenzia mammaria dovute a ingorghi di latte nel seno.

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