palèstra

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sf. [sec. XIV; dal latino palaestra, dal greco palaístra, da palaírō, lottare].

1) Organismo architettonico tipico della Grecia classica, destinato all'addestramento sportivo dei giovani e in particolare all'apprendimento della lotta. Essa venne via via acquistando il significato di scuola, per l'evoluzione del concetto di ginnasio, edificio di cui la palestra fu, soprattutto all'origine, l'elemento più importante. Dall'età di Pericle la palestra venne spesso associata ad ambienti termali e, in età romana, essa praticamente si confuse con le terme. La descrizione di Vitruvio, che ne enumera le varie parti, corrisponde a quella di un ginnasio. Restano avanzi di numerose palestre, dalle più semplici e antiche alle più elaborate con una o più piscine, organizzate comunque sempre su una pianta quadrangolare con portici. Si possono ricordare in particolare le palestre dei ginnasi di Olimpia, Priene, Pompei (cosiddetta palestra sannitica), Ercolano, Ostia, Leptis Magna.

2) Oggi, locale fornito di necessaria attrezzatura per la pratica degli esercizi ginnici e atletici. Per estensione, l'esercizio ginnico fatto in palestra. Fig., esercizi che mettono a prova le doti morali o intellettuali: il lavoro è una palestra di vita. Le dimensioni delle moderne palestra variano, anche se in genere sono sufficienti per permettere lo svolgimento di una partita di pallacanestro o di pallavolo. Le palestre annesse alle scuole devono invece rispettare norme precise stabilite per legge.

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