Lessico

sm. (pl. -i) [sec. XIII; latino tardo papa, dal greco pápas, padre].

1) Titolo onorifico riservato al sommo pontefice romano. Ancora nel sec. IX era dato anche ai vescovi, ma già nel sec. VI era entrato nel formulario della Cancelleria di Costantinopoli come titolo quasi esclusivo del vescovo di Roma di cui divenne titolo personale con il sec. X. In particolare, papa nero, il generale dei gesuiti; papa rosso, il cardinale prefetto della Sacra Congregazione di Propaganda Fide.

2) Nelle loc. fig.: stare, vivere da papa, condurre vita comoda e agiata; ad ogni morte di papa, assai raramente; andare a Roma e non vedere il papa, trascurare la parte più importante di una faccenda; morto un papa se ne fa un altro, per significare che nessuno è insostituibile; neanche il papa glielo può levare, di ceffone e simili, che nessuno può togliere una volta dato.

3) Nel gioco dei Tarocchi, nome di un trionfo.

Religione

Secondo la dottrina cattolica il papa è il legittimo successore di Pietro e il capo della Chiesa cattolica. Egli è il titolare del magistero ecclesiastico e lo esercita da solo o con i vescovi nel concilio ecumenico; in particolare egli è infallibile quando definisce ex cathedra verità essenziali circa la fede e i costumi. Il diritto canonico lo definisce “organo supremo della potestà di giurisdizione” e in lui si assommano i poteri legislativo, esecutivo e amministrativo; oggetto della sua giurisdizione sono: la fede, i costumi e la disciplina ecclesiastica; la sua giurisdizione si estende a tutte le singole chiese, a tutta la gerarchia ecclesiastica e a tutti i fedeli. Al papa sono attribuiti i titoli di: vescovo di Roma, vicario di Cristo in terra, successore del Principe degli Apostoli, sommo pontefice, sovrano della città del Vaticano, Santità, beatissimo padre, Santo Padre, servo dei servi di Dio. In forza della sua sovranità egli tratta da pari a pari con tutti i capi di Stato e si fa rappresentare presso di essi da propri legati. L'elezione del papa avviene al massimo dopo diciotto giorni dalla morte del suo predecessore e viene fatta dai cardinali riuniti in conclave (diritto risalente al 1059) in questi tre modi: i cardinali esprimono unitamente e palesemente il nome di colui che intendono eleggere; i cardinali conclavisti danno mandato a tre, cinque o sette fra di loro di scegliere il papa; i cardinali eleggono il papa a votazione segreta. Quest'ultimo modo è quello usato ordinariamente. Per gli scrutini si tengono quattro votazioni al giorno e il loro esito è segnalato ai fedeli all'esterno con una fumata, nera se negativo, bianca se positivo. Qualsiasi maschio battezzato può essere eletto papa e se non ha ancora ricevuto gli ordini sacri gli vengono subito conferiti e viene consacrato vescovo. Nell'esercizio del suo potere il papa è coadiuvato dal collegio dei cardinali e dalla Curia romana. (Vedi anche papato).

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