paréte

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sf. [sec. XIII; latino paríes-iĕtis].

1) Elemento o struttura muraria, generalmente lastra, piana o curva, che delimita verticalmente un ambiente o uno spazio; nell'uso com., la superficie interna della struttura: ha fatto imbiancare le pareti; fig.: rifugiarsi tra le pareti domestiche, in casa, nell'intimità della famiglia.

2) Per estensione, qualsiasi struttura che delimita un oggetto, uno spazio, una cavità e simili: le pareti della grotta erano ricoperte di muffa. In particolare: A) in anatomia, la superficie interna o esterna di un organo o di una cavità (parete addominale, parete dello stomaco, ecc.). B) In botanica, parete cellulare, strato di materiale solido e rigido che viene a circondare esternamente la membrana cellulare (o plasmalemma) e che conferisce alla cellula vegetale le caratteristiche di indeformabilità e di rigidità che le sono proprie. Le cellule vegetali sono prive di parete cellulare solo in rari casi, come per esempio in alcune forme mobili di Alghe flagellate, o in vari Mixomiceti e Chitridiomiceti, o in alcuni gameti delle piante superiori.

3) Fig., ostacolo, elemento di divisione: una parete di incomprensione.

4) Nell'alpinismo, versante scosceso, quasi verticale, di un monte o ghiacciaio: la parete nord del Cervino.

5) Nella pesca, nome generico di alcune parti delle reti in vari sistemi di pesca. Nella caccia, altro nome del paretaio.