paracadutismo

Indice

Lessico

sm. [sec. XX; da paracadute]. Attività o tecnica del lancio col paracadute per scopi militari o sportivi.

Storia

Il paracadutismo, come specialità dell'arma di fanteria, è strettamente legato all'evoluzione dell'aviazione militare. Secondo tattiche già collaudate i paracadutisti vengono lanciati dietro le linee avversarie per sconvolgerne i piani oppure su posizioni nevralgiche. L'Unione Sovietica fu la prima nazione a costituire reparti da impiegare con aviolancio (1930) e a essa seguirono Germania (1936), Francia (1937), Italia (1939) e Stati Uniti (1940). Nel corso della seconda guerra mondiale furono compiute dai paracadutisti una serie di notevoli operazioni: si ricordano i lanci tedeschi su Oslo e sulle opere fortificate del Belgio (1940) e su Creta (1941), così come sono noti i lanci alleati durante lo sbarco in Sicilia (1943) e in Normandia (1944). L'azione più imponente fu svolta dalle tre divisioni di paracadutisti anglo-americani e da una brigata polacca (in totale ca. 2000 uomini) lanciate nella zona di Nimega-Arnhem nel settembre 1944. I paracadutisti italiani, impiegati per la prima volta nel 1938 sul Gebel cirenaico, furono inquadrati nel 1941 nella Divisione Paracadutisti che l'anno successivo diede vita alle divisioni Folgore e Nembo. La prima di esse operò con grande valore, come grande unità di fanteria, in Africa settentrionale ove, nel novembre 1942, venne quasi completamente annientata nel corso della battaglia di El-Alamein. Nel 1939 fu istituito a Tarquinia un centro di paracadutismo militare. La scuola venne successivamente trasferita a Viterbo (1943), quindi a Tradate (1944); dal 1957 aveva una sede stabile a Pisa. Nel 1963 è stata trasformata nella Brigata Paracadutisti “Folgore”.

Sport

Il paracadutismo, quale attività sportiva, iniziò negli anni Quaranta; la Federazione Aeronautica Internazionale decise di incorporare il paracadutismo creando un apposito sottocomitato e i primi campionati mondiali si tennero a Bled in Iugoslavia. Il paracadutismo prevede quattro tipi di brevetto: brevetto nazionale A per un lancio con apertura automatica; brevetto nazionale B per cinque lanci eseguiti in un anno di cui almeno uno con apertura comandata; brevetto nazionale C per quindici lanci in tre anni di cui almeno cinque con apertura comandata e due con apertura ritardata di almeno 8‟; brevetto internazionale per trenta lanci di cui almeno dieci con apertura comandata e cinque con apertura ritardata di almeno 8‟. Tutte le persone fisicamente adatte a tale sport possono iscriversi presso i vari aeroclub per corsi di paracadutismo civile. L'Associazione Nazionale Paracadutisti cura lo svolgimento di tali corsi fornendo istruttori per l'addestramento, i lanci e le gare. Le gare sono disputate a punteggio ma le prove dei paracadutisti vengono registrate anche in modo tale da permettere un confronto indiretto per l'eventuale conseguimento di un primato. Le gare di paracadutismo, nelle quali attualmente sono utilizzati paracadute a vela, comprendono tre specialità: lancio di precisione da 600 a 800 m con l'intento di atterrare su un bersaglio; lancio con esecuzione di figure in aria prima dell'apertura del paracadute; prova a squadra con esucuzione durante la caduta libera di figure più o meno complesse. Oltre alle due forme di paracadutismo acrobatico appena citate, recentemente si è diffuso anche lo skysurf, che utilizza tavole simili a quelle del surf per eseguire figure in volo libero.

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