parrucca

Indice

Lessico

(ant. o regionale perrucca), sf. [sec. XV; etim. incerta].

1) Capigliatura posticcia, formata di capelli naturali o artificiali, impiegata in vari usi (per ornamento, per trucco, per nascondere la calvizie): portare la parrucca; parti in parrucca, parti da persona anziana o padre nobile nelle commedie. Il dim. parrucchino indica la parrucca parziale che copre solo la parte anteriore o posteriore del capo.

2) Per estensione, persona anziana, superata; parruccone: al tempo delle parrucche; quando comandavano le parrucche. Fig. regionale, sgridata, ramanzina: gli fece una solenne parrucca; sbornia.

3) Oggi solo fig. e scherzoso nel senso ant. e originario di zazzera, chioma folta e arruffata: tagliati la parrucca!

Cenni storici

L'uso di ricoprire la capigliatura o di sostituirla con parrucche è antichissimo, come dimostrano i ritrovamenti, nelle tombe di Ur e nelle tombe egizie, di parrucche in lana o fibre vegetali con ondulazioni fitte o trecce. Comuni ai due sessi, ma sempre indice di prestigio e di autorità, le parrucche sono presenti presso molte popolazioni mediterranee e mediorientali (Assiri, Persiani, Medi, Lidi, Cretesi). Anche i Greci e poi i Romani fecero uso di parrucche, con preferenza da parte femminile per il colore biondo. Erano diffuse anche le trecce finte e i posticci, che, proibiti insieme alle parrucche nel 692 dal Concilio di Costantinopoli, riapparvero solo nel sec. XII, mentre la parrucca intera (femminile) ritornò in auge più tardi, nel sec. XVI, quando, per mancanza di capelli veri sul mercato, si ricorse a filamenti di lino o di canapa, cosparsi spesso di polvere di zafferano o addirittura d'oro per creare l'effetto del biondo. Nel Seicento e Settecento la moda della parrucca sia maschile sia femminile conobbe la maggior diffusione: originata dalla precoce calvizie di Luigi XIII di Francia, si estese rapidamente, dapprima limitata a ciocche da mescolare ai capelli veri, poi come parrucca completa, lunga e ondulata, che costringeva alla rasatura dei capelli. Adottata negli alti strati sociali di tutta Europa, la parrucca raggiunse il suo apogeo sotto Luigi XIV sia come diffusione sia come proporzioni, cadendo in eccessi e stravaganze assurde. Nel Settecento la parrucca cominciò a diminuire di volume e si generalizzò l'uso di cospargerla di cipria colorata, poi bianca . La Rivoluzione francese la eliminò insieme alle altre forme di lusso, ma già durante il Direttorio ricomparvero i posticci che rimasero in uso per tutto l'Ottocento. Il declino della parrucca intera è invece continuato praticamente fino agli anni Sessanta del sec. XX, quando attraversò un momento d'improvvisa diffusione nella moda femminile, fabbricata sia con capelli veri sia con fibre sintetiche. La parrucca resta accessorio assai impiegato nel teatro (dove il suo uso è documentato in modo continuo fin dalla Grecia classica) e nel cinema, e come tradizionale attributo di alcune categorie professionali (per esempio i giudici in Inghilterra).

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