piòppo

sm. [sec. XIV; latino popŭlus]. Nome comune di varie piante arboree appartenenti al genere Populus (famiglia Salicacee), diffuse e coltivate nei luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua di tutte le regioni fredde e temperate dell'emisfero settentrionale. Sono alberi d'alto fusto con foglie ovate o quasi triangolari, dentate ai margini, e fiori unisessuati aclamidi, raccolti in amenti; i frutti sono capsule con numerosi semi pelosi alla base. Le specie e varietà coltivate sono piante a rapida crescita, con ciclo di 8-12 anni, e producono legno tenero, bianco, leggero, non molto resistente, adatto soprattutto per compensati, fiammiferi, imballaggi e pasta di legno. In Europa e nell'Asia centroccidentale cresce il pioppo nero (Populus nigra), con foglie rombiche, cuneate alla base, e corteccia assai screpolata; è frequente anche in Italia, lungo i greti dei torrenti e dei fiumi. Una sua varietà, il pioppo cipressino (Populus nigra, varietà italica), spesso impiegata per alberature, è nota solo in coltura, in quanto non si riproduce vegetativamente (esistono solo piante maschili). Nelle zone collinari e montuose dell'Italia settentrionale, e, più raramente, in quelle meridionali, è frequente il pioppo tremolo (Populus tremula), con corteccia grigio-verdastra e foglie pressoché rotonde, dentate, dal quale si ottiene un legno di scarso valore commerciale. Per il pioppo bianco vedi gattice.

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